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ITALIA

Il vaccino Pfizer sarà testato anche tra i 5 e gli 11 anni

Tra i 12-15 anni l'efficacia è del 100% nello studio di fase 3
Il vaccino Pfizer sarà testato anche tra i 5 e gli 11 anni
keystone-sda.ch (Jessica Hill)
«A breve partirà uno studio» per la somministrazione del vaccino anti Covid-19 di Pfizer «nella fascia di età 5-11 anni».
Fonte Ats Ans
Il vaccino Pfizer sarà testato anche tra i 5 e gli 11 anni
Tra i 12-15 anni l'efficacia è del 100% nello studio di fase 3
ROMA - «A breve partirà uno studio» per la somministrazione del vaccino anti Covid-19 di Pfizer «nella fascia di età 5-11 anni, subito dopo dai 2 ai 5 anni e infine da 6 mesi a 2 anni. Quindi c'è un piano di svi...

ROMA - «A breve partirà uno studio» per la somministrazione del vaccino anti Covid-19 di Pfizer «nella fascia di età 5-11 anni, subito dopo dai 2 ai 5 anni e infine da 6 mesi a 2 anni. Quindi c'è un piano di sviluppo per arrivare a poterli somministrare fino a 6 mesi di vita. I risultati per le fasce dei più piccoli li avremo entro un anno».

Lo ha spiegato Valentina Marino, direttore medico Pfizer Italia a 'Che giorno è', su Rai Radio 1, all'indomani dell'avvio della revisione dei dati, da parte dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), per approvare il vaccino Pfizer nella fascia 12-15 anni. I possibili effetti collaterali in questa categoria «sono sovrapponibili a quelli della fascia 16-25 anni, febbre dolore al sito d'iniezione, dolori articolari».

Il vaccino Pfizer per i ragazzi «è esattamente lo stesso di quello somministrato in fasce di età più alta. Nei soggetti di 12-15 anni che hanno partecipato allo studio di fase 3 si sono visti risultati molto promettenti, con un'efficacia del 100% e una risposta anticorpale molto robusta, superiore a quella della fascia 16-25 anni» ha aggiunto Marino.

«Ieri l'Ema ha iniziato l'esame e le tempistiche che ci hanno dato sono di circa un mese, ma potrebbero essere anche più brevi. In linea di massima in 3 o 4 settimane avremo l'approvazione anche per questa fascia di età» ha precisato Marino. «Vaccinare i giovani potrebbe aiutare a limitare la diffusione del virus perché i ragazzi sono spesso asintomatici ma possono trasmettere il virus». La seconda dose «servirà assolutamente come per gli adulti» ma «stiamo studiando un vaccino monodose più maneggevole e più facilmente somministrabile».

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