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RUSSIA

«Hanno arrestato una mia collaboratrice»

La circostanza indicherebbe l'apertura di un'inchiesta nei confronti della collaboratrice di Navalny
Keystone - foto d'archivio
Fonte ats ans
«Hanno arrestato una mia collaboratrice»
La circostanza indicherebbe l'apertura di un'inchiesta nei confronti della collaboratrice di Navalny
MOSCA - Il dissidente russo Alexei Navalny denuncia l'arresto di una sua collaboratrice. Una circostanza, a suo dire, legata alla telefonata in cui lo stesso Navalny avrebbe ingannato un agente dei servizi di sicurezza facendogli ammettere di essere ...

MOSCA - Il dissidente russo Alexei Navalny denuncia l'arresto di una sua collaboratrice. Una circostanza, a suo dire, legata alla telefonata in cui lo stesso Navalny avrebbe ingannato un agente dei servizi di sicurezza facendogli ammettere di essere stato lui ad avvelenarlo.

«Hanno sfondato la porta» del suo appartamento «e l'hanno portata via per interrogarla» ha scritto l'oppositore russo su Twitter. «Oggi, la polizia è arrivata all'appartamento di Lyubov Sobol alle 7 del mattino», ha scritto su Twitter il Fondo anticorruzione di Navalny. Il telefono della 33enne era spento e sia la portavoce di Navalny Kira Yarmyash sia il capo del fondo di Navalny, Ivan Zhdanov, hanno detto di non sapere dove fosse. Al marito e alla figlia di Sobol è stato permesso di lasciare l'appartamento.

Secondo il team di Navalny la circostanza indicherebbe l'apertura di un'inchiesta nei confronti della collaboratrice dell'oppositore.

Navalny è collassato lo scorso 29 agosto su un aereo in volo da Tomsk a Mosca costringendo i piloti ad un atterraggio di emergenza a Omsk, dove è stato ricoverato per un paio di giorni prima di essere trasferito a Berlino. Le autorità russe dicono di non aver trovato tracce di veleni, ma la presenza di una micidiale neurotossina di origine sovietica, il Novichok, è stata rilevata da laboratori in Germania, Francia e Svezia, nonché dagli esperti dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac).

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