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STATI UNITIYouTube, rimossi 100mila video d'odio nell'ultimo trimestre

03.09.19 - 16:57
Sono stati chiusi oltre 17mila canali, cinque volte di più rispetto al trimestre precedente
Keystone
YouTube, rimossi 100mila video d'odio nell'ultimo trimestre
Sono stati chiusi oltre 17mila canali, cinque volte di più rispetto al trimestre precedente

NEW YORK - Nell'ultimo trimestre sono stati rimossi da YouTube più di 100mila video di incitazione all'odio e sono stati chiusi oltre 17mila canali per contenuti d'odio, cinque volte di più rispetto al trimestre precedente.

Sono alcuni dati contenuti in un post ufficiale di Google, che fa il punto su ciò che è stato fatto nell'attività di rimozione dei contenuti dannosi.

«Nel secondo trimestre del 2019 - spiega Google - il numero di commenti rimossi è quasi raddoppiato raggiungendo oltre 500 milioni, in parte a causa di un grande aumento delle rimozioni di incitamento all'odio. Negli ultimi 18 mesi YouTube ha ridotto dell'80% le visualizzazioni dei video rimossi in un secondo momento per violazioni delle norme della piattaforma. E oltre l'87% dei 9 milioni di video rimossi nel secondo trimestre del 2019 è stato segnalato in prima battuta dai sistemi automatici di YouTube».

Secondo l'azienda di Mountain View, infine, «quasi 30'000 video rimossi per incitamento all'odio nell'ultimo mese hanno generato solo il 3% delle visualizzazioni totalizzate nello stesso periodo di tempo dai video dedicati al lavoro a maglia».

Google poi sottolinea che il lavoro è stato organizzato intorno a quattro principi: rimuovere il prima possibile i contenuti che violano le norme della piattaforma; dare visibilità a voci autorevoli quando gli utenti cercano una notizia; ricompensare creatori di contenuto e artisti affidabili; ridurre la diffusione di contenuti che oltrepassano le linee normative.

«Siamo determinati a continuare a ridurre l'esposizione ai video che violano le nostre norme. È questa la ragione per cui Google conta in tutto più di 10'000 persone incaricate di rilevare, esaminare e rimuovere i contenuti che non rispettano le nostre linee guida», conclude Google.
 
 

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