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CAMERUN

La piaga degli "stupri correttivi" contro la comunità gay

La storia di Viviane - che arrivò a pensare di essere posseduta dal demonio - e di molte altre vittime di violenze
Archivio Keystone
La piaga degli "stupri correttivi" contro la comunità gay
La storia di Viviane - che arrivò a pensare di essere posseduta dal demonio - e di molte altre vittime di violenze
YAOUNDÉ - Può l'omosessualità essere un segno di possessione demoniaca? Viviane arrivò a pensarlo. «Non vedevo le ragazze come tutti gli altri - pensavo che fosse uno spirito maligno che era entrato in me&r...

YAOUNDÉ - Può l'omosessualità essere un segno di possessione demoniaca? Viviane arrivò a pensarlo. «Non vedevo le ragazze come tutti gli altri - pensavo che fosse uno spirito maligno che era entrato in me». Quel giorno aveva 14 anni e stava assistendo a una funzione religiosa in un luogo di culto di Yaoundé, la capitale del Camerun.

Viviane ha raccontato la sua vicenda alla Thomson Reuters Foundation dalla Francia, dove ha chiesto asilo lo scorso anno con l'aiuto della sua fidanzata. Per lungo tempo le è stato ripetuto, a scuola come in chiesa, che provare attrazione per qualcuno del proprio sesso non era solo un peccato: era il segnale di un influsso sinistro. «Così ho iniziato a pregare affinché andasse via». Le sue preghiere, però, non sono state esaudite: quattro anni dopo la famiglia, dopo aver scoperto che era lesbica, la costrinse a sposare un uomo che la incatenò a un muro e la violentò ferocemente.

Alcuni messaggi mandati da Viviane alla fidanzata, intercettati dai suoi famigliari, le sono costati botte e frustate. La zia e i fratelli la portarono poi al loro villaggio, dove il guaritore locale le somministrò - in un rito di "pulizia" - un intruglio a base di sangue di pollo e le inserì del peperoncino nell'ano. Quindi la famiglia le trovò un marito: un pastore religioso di oltre 30 anni più vecchio e che aveva già due mogli. Quello che importava per i parenti di Viviane era che il buon nome della famiglia, che lei aveva macchiato, venisse ripristinato. «Per loro ero come una collana venduta».

Nonostante il fatto che lo stupro sia penalmente perseguibile, la giovane ha spiegato che non c'era modo che il suo racconto fosse creduto. «In Camerun un pastore è come un dio. Dio non può violentare. Se tu lo accusi di violenza sessuale, sei il diavolo».

Depositphotos

Lo "stupro correttivo" - Quella dello "stupro correttivo" è una pratica tristemente diffusa in vari continenti, dall'America Latina all'Asia, passando per l'Africa. Sono vigilantes, sconosciuti o le famiglie stesse delle vittime - convinte che l'omosessualità non sia altro che un disturbo mentale da "curare" - ad abusare di loro. In alcuni casi agli stupri si aggiungono torture e omicidi, quando si radica la convinzione che i propri parenti gay o lesbiche siano posseduti o addirittura streghe o stregoni. Le violenze avvengono spesso con il favore delle tenebre o durante acquazzoni e temporali, quando il rumore della pioggia sui tetti copre parzialmente le urla delle vittime.

La magia nera, sebbene ufficialmente illegale, è molto diffusa in Camerun e le autorità fanno ben poco per impedire che una persona omosessuale diventi oggetto di sacrifici rituali al fine di "curarla". Il tutto avviene in un continente, quello africano, nel quale s'incontrano alcune delle legislazioni più dure nei confronti dei rapporti tra persone dello stesso sesso - con pene che possono andare dal carcere alla morte. L'omosessualità è un crimine in 33 nazioni africane su 54, rileva un rapporto dell'Ilga (International Lesbian and Gay Association). Almeno 50 persone sono state condannate in Camerun. 

Sono stati almeno 600 gli attacchi omofobi denunciati solamente lo scorso anno da Humanity First Cameroon. Un quinto delle lesbiche e un decimo dei gay hanno dichiarato di essere stati violentati. Il vero dramma è che di moltissime aggressioni non si ha notizia: le vittime non trovano il coraggio di uscire allo scoperto.

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