«L'auto su cui è morta Lady Diana era da rottamare»

Il settimanale OGGI pubblica in esclusiva una ricostruzione dell'incidente, e punta il dito contro la Mercedes S280
ROMA - Il settimanale OGGI, in edicola da domani, pubblica in esclusiva l'ultima ricostruzione dell'incidente costato la vita a Diana d'Inghilterra il 31 agosto 1997. Non si trattò di un complotto ma di una serie di sfortunate coincidenze - scrive il settimanale - che ruotano attorno alle precarie condizioni della Mercedes S280 che finì contro il tredicesimo pilastro del tunnel de L'Alma a Parigi.
Quella macchina, scrive OGGI sulla base del lavoro investigativo di tre giornalisti francesi, non avrebbe dovuto circolare. Prima di finire alla società che la noleggiò all'Hotel Ritz era stata rubata e ritrovata con la carrozzeria sfasciata. Un generale della Gendarmerie ne ordinò la rottamazione. Il proprietario incassò il risarcimento ed era convinto fosse stata regolarmente demolita. Invece, in base all'inchiesta di cui OGGI fornisce un'ampia anticipazione, lo sfasciacarrozze la aggiustò e la rimise sul mercato. L'auto, due anni dopo, venne comprata da un'agenzia che lavorava solo per il Ritz.
Lady Diana quindi potrebbe essere stata vittima non tanto della scarsa lucidità dell'autista Henry Paul quanto di un'auto di cui Karim Kazi, un autista dell'Hotel Ritz, aveva segnalato più volte la pericolosità: specie se lanciata ad alta velocità e specie in frenata (e furono proprio la velocità e la frenata a "condannare" Diana), faticava a tenere la strada. Come confermato anche da Jean-François Musa, il direttore di Etoiles Limousine, società proprietaria del veicolo.




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