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DOSSIER SULLA SCOMPARSA DI Mariolina Panteghini

I MESSAGGI ANONIMI e Le inquietudini della sorella.
DOSSIER SULLA SCOMPARSA DI Mariolina Panteghini
I MESSAGGI ANONIMI e Le inquietudini della sorella.
Ma erano fantasie anche quelle di Giuseppina Panteghini quando, a più riprese, denunciò di ricevere costantemente, quasi tutte le notti, telefonate anonime all'utenza privata di casa che neppure compariva sull'elenco telefonico? ...
Ma erano fantasie anche quelle di Giuseppina Panteghini quando, a più riprese, denunciò di ricevere costantemente, quasi tutte le notti, telefonate anonime all'utenza privata di casa che neppure compariva sull'elenco telefonico? Un numero, dunque, che solo pochi intimi e i famigliari potevano conoscere. "Quelle telefonate - ricorda oggi Giuseppina - andarono avanti per almeno due, tre anni tanto che dovetti prendere l'abitudine di collegare la segreteria telefonica. Quando rispondevo, dall'altro capo del filo sentivo solo affannosi respiri. Quasi dei sogghigni. Era come se qualcuno volesse farmi credere che al telefono ci fosse mia sorella. Denunciai la situazione anche ai Carabinieri di Lurate." Chi componeva quel numero di telefono? Chi aveva interesse a portare all'esasperazione Giuseppina? E, soprattutto, davvero esistettero quelle inquietanti telefonate? Giuseppina non lo ha mai nascosto: "Io e mia sorella andavamo molto d'accordo. Tra noi non c'erano segreti e lei, così ordinata e puntigliosa, spesso e con entusiasmo mi mostrava i suoi acquisti. C'è chi disse che al suo rientro dal Madagascar era apparsa affaticata e stressata. Strana. Mia sorella - prosegue Giuseppina - era una persona molto equilibrata. In quei giorni era felicissima e molto rilassata. Amava viaggiare e recarsi nei Paesi in difficoltà. Era convinta che, seppur poco, qualcosa poteva fare (forte anche della sua laurea in farmacologia) per curare i malati. Era talmente entusiasta di quel suo ultimo viaggio che mi confidò di voler ripartire quanto prima." Dunque le due sorelle si confidavano ogni piccolo segreto: "Mariolina non mi aveva mai detto di sentirsi in pericolo o di voler cambiare vita. I primi giorni successivi alla sua scomparsa - spiega Giuseppina - si pensò anche al sequestro di persona. Ma ancora oggi non è arrivata nessuna richiesta di riscatto. E gli stessi inquirenti scartarono da subito l'ipotesi sostenendo che non c'erano gli elementi per supporre il rapimento." Chi aveva interesse ad ucciderla? "Beh, nell'ipotesi di un omicidio - spiega Giuseppina - i parenti più stretti. Ma fino a quando non ci sarà la dichiarazione di morte presunta tutti i suoi beni sono bloccati e controllati dal Tribunale di Lecco. Anche la farmacia che ora conduco. Per ogni minimo movimento devo darne comunicazione al Tribunale." Prima di ottenere la dichiarazione di morte presunta devono passare 10 anni. L'infausto anniversario è già trascorso da alcuni mesi e proprio Giuseppina Panteghini il 7 febbraio scorso (giorno in cui cade l'anniversario di un altro giallo consumatosi in provincia di Como, ovvero l'omicidio di Marisa Fontanella avvenuto a Erba) ha presentato la richiesta di dichiarazione di morte presunta. E fra sei mesi il caso sarà definitivamente chiuso. A meno che non ci sia qualche clamoroso "cuop de foudre" da far ripartire le indagini. Ma oltre ai due personaggi di Perledo che avrebbero riferito di essere sicuri che Mariolina sia stata ammazzata, anche a Lurate Caccivio in quei mesi circolarono strane voci. Voci sul rapporto fra le due sorelle. La fantasia popolare arrivò addirittura ad ipotizzare che Mariolina, donna integerrima, cattolica e dai sani principi, si fosse innamorata di un uomo verso il quale già c'era l'interesse sentimentale della sorella. Un innamoramento letale. Ma siamo solo nel campo della fantasia popolare. (Solo fantasia?)

Dal nostro corrispondente da Como - Bob Decker
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