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REGIO INSUBRIA: Operazione "Penelope", 13 arresti
La Squadra Mobile di Varese ha smantellato una organizzazione di trafficanti di cocaina con base operativa nel Bustocco e che spacciava nelle zone di Lecco, Alessandria, Novara e Trento. La banda collegata ai clan della 'Ndrangheta. 500 i capi d'accusa contestati.
REGIO INSUBRIA: Operazione "Penelope", 13 arresti
La Squadra Mobile di Varese ha smantellato una organizzazione di trafficanti di cocaina con base operativa nel Bustocco e che spacciava nelle zone di Lecco, Alessandria, Novara e Trento. La banda collegata ai clan della 'Ndrangheta. 500 i capi d'accusa contestati.
BUSTO ARSIZIO.
Si chiama “Penelope” ed è l’ultima operazione antidroga di un qual certo spessore portata a termine dopo due anni e mezzo di serrate indagini dagli uomini della “Squadra Mobile” di Varese che hanno stroncato un grosso traff...
BUSTO ARSIZIO.
Si chiama “Penelope” ed è l’ultima operazione antidroga di un qual certo spessore portata a termine dopo due anni e mezzo di serrate indagini dagli uomini della “Squadra Mobile” di Varese che hanno stroncato un grosso traffico di cocaina e che hanno eseguito questa mattina 13 Ordinanze di Custodia Cautelare in carcere di due notificate direttamente in galera ai diretti interessati. Effettuate anche 54 perquisizioni. L’inchiesta, coordinata dal Sostituto Procuratore Roberto Craveia di Busto Arsizio (Va), era iniziata nell’agosto del ’98 e ha permesso di ricostruire le tele tessute in parecchie zone della Lombardia: da Lecco ad Alessandria, ma anche a Trento e Novara. Secondo le risultanze investigative, l’organizzazione sarebbe stata legata a pericolosi clan della ‘ndrangheta piuttosto vicini (ancora una volta) agli ambienti della cosca di Franco Coco Trovato attiva fino a qualche anno fa proprio nel Lecchese. Secondo gli investigatori la centrale operativa si trovava nel Bustocco e la mente sarebbe tale Franco Giordano, vecchia conoscenza delle Forze dell’Ordine che lo ritengono particolarmente vicino alla “famiglia” Arena di Isola di Capo Rizzuto, a sua volta “amica” dei Coco. Giordano si era trasferito da Solbiate Olona a Gazzada (entrambi centri del Varesotto) e in questi due anni e mezzo avrebbe gestito i traffici di coca direttamente dalla sua villetta dove la droga veniva raffinata per essere poi smistata sulle varie piazze. Ma un ruolo decisamente importante lo avrebbe avuto anche tal Daniele Viviani, arrestato due giorni fa durante una normale operazione di controllo all’interno di un esercizio pubblico di Olgiate Olona: lì lo avevano beccato con indosso una pistola con la matricola abrasa e il colpo in canna. Come detto 13 sono le persone arrestate (due erano già in galera e altre due incensurate) e che sarebbero state tutte legate al clan dei Gattini di Lamezia Terme. Enorme il giro d’affari: centinaia e centiania di milioni e per la banda vita di lusso difficilmente di quelle che possono permettere i soliti poveri cristi che lavorano 18 ore al giorno. L’elenco dei reati che si legge nell’Ordinanza di Custodia Cautelare è lunghissimo e ci vuole almeno un giorno intero per scorrerlo tutto in quanto sono all’incirca mezzo migliaio e riferibili non soltanto alla droga ma anche al traffico di armi. Oltre ai 13 arrestati l’indagine ha portato anche alla denuncia a piede libero di un’altra trentina di persone. Con questa operazione, dunque, si conferma ancora una volta e chiaramente come non solo l’apertura di Malpensa rappresenti un elemento di preoccupazione per le attività criminali che si sono intensificate ma anche che in Lombardia e in particolare nel triangolo “Varese-Como-Lecco” sono ancora attive cellule delle “vecchie” cosche abbattute (quasi, evidentemente) con le operazioni Wall-Street, Count Down, Isola Felice e Fiori di San Vito condotte dall’Antimafia di Milano e coordinate dal Sostituto Armando Spataro.
di Bob Decker
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