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VARESE: Davanti al Giudice preliminare i killer vendicatori di Roberto Cutolo
Nel fine settimana maxi udienza per il rinvio a giudizio di alcuni dei protagonisti della lunga e sanguinosa guerra di mafia scatenata in Lombardia ad inizio Anna '90.
VARESE: Davanti al Giudice preliminare i killer vendicatori di Roberto Cutolo
Nel fine settimana maxi udienza per il rinvio a giudizio di alcuni dei protagonisti della lunga e sanguinosa guerra di mafia scatenata in Lombardia ad inizio Anna '90.
VARESE.
Il contesto in cui maturò l’omicidio di Roberto Cutolo, figlio del Re della Camorra napoletana “Don Raffaé” e trucidato nel dicembre del ’90 alla periferia di Tradate, è noto a tutti: venne fatto fuori nell’ambito di uno scambi...
VARESE.
Il contesto in cui maturò l’omicidio di Roberto Cutolo, figlio del Re della Camorra napoletana “Don Raffaé” e trucidato nel dicembre del ’90 alla periferia di Tradate, è noto a tutti: venne fatto fuori nell’ambito di uno scambio di favori fra le cosche opposte ai cutoliani e quelle della ‘ndrangheta riconducibili al boss lecchese Franco Coco Trovato.Quest’ultimo fece uccidere Cutolo ottenendo in cambio dai “napolteni” l’uccisione del suo nemico numero Uno, Salvatore Batti, accoppato a San Giuseppe Vesuviano negli anni in cui la guerra tra le organizzazioni della malavita organizzata presenti in Lombardia aveva assunto toni ferocissimi con una lunga sequenza di omicidi, in particolare, nell’hinterland milanese.Adesso, a 10 anni di distanza i presunti esecutori materiali dell’assassinio di Roberto Cutolo dovranno comparire davanti al Giudice per le Udienze Preliminari di Varese, Giuseppe Trombino, che li attende per questo fine settimana e chiamato a valutare le richieste di rinvio a giudizio formulate dal P.M. Agostino Abate.Sul banco degli indagati troviamo Paolino Giuliano (autista personale di Roberto Cutolo), Vincenzo Cannarozzo, Antonio La Perna, Vincenzo Albanese, Giuliano Fittipaldi, Gerardo Giannetti e Giuseppe Lo Presti. A spendere durante le indagini i loro nomi era stato un pentito, un pezzo da 90 della criminalità organizzata: Michele Aria al quale il giovane Cutolo era affidato dopo la sua precipitosa fuga dalla Campania dove era in corso una spietata guerra fra clan. Aria fu anche testimone al matrimonio del figlio di Don Raffaé. E fu proprio lui, come detto, a dare la svolta decisiva alle indagini quando, due anni fa, decise di raccontare al Sostituto Abate i retroscena di quel delitto: Roberto Cutolo si trovava alla guida di una Golf nei pressi di un bar alla periferia di Tradate quando un commando di killer lo freddò senza pietà. Ai funerali proprio Michele Aria giurò vendetta, promessa che venne mantenuta visto che l’8 febbraio del ’90, pochi mesi dopo, quindi, in un bosco di Tradate vennero fatti fuori Angelo Pastorino e Salvatore Boncristiano, ovvero i due gorilla di Cutolo che, distraendosi quella sera, permisero il buon esisto dell’agguato. Un altro capitolo della vendetta portò dritto alla maxi discarica di Mozzate dove venne trovato il cadavere carbonizzato di Federico Gnocco mentre due mesi dopo in Campania è la volta di Michele Iodice che aveva deciso di non più fornirsi di droga dai cutoliani per rivolgersi al clan dei Coco. Michele Aria, ritenuto collaboratore di giustizia “affidabile” aveva anche confessato al Magistrato Inquirente di aver partecipato materialmente negli Anni ’80 all’assassinio di due avversari del clan cutoliano avvenuto a Varese.
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