REGIO INSUBRIA: Depositata la seconda perizia necroscopia sul cadavere di Suor Maria Laura Mainetti

CHIAVENNA.

Non ci sono dubbi: suor Maria Laura Mainetti è morta pregando. Questo è quanto stabilisce l’esito della seconda autopsia disposta dal Magistrato dei Minori di Milano, Maria Cristina Rota, e dalla Procura di Sondrio, effettuata il due agosto scorso per accertare se oltre alle tre “annoiate” minorenni che hanno confessato il delitto vi fosse stata anche la mano di un adulto ad infierire sulla povera religiosa 61enne originaria di Tartano e uccisa con 19 coltellate la sera del 6 giugno scorso nel “Parco delle Marmitte dei Giganti", a due passi dal Convento di Chiavenna dove ne era la Madre Superiora.La seconda perizia necroscopica non ha portato molte novità rispetto a quanto già si sapeva e a quanto più volte ribadito nei servizi della nostra redazione. Se, infatti, da un lato pare confermata l’ipotesi che suor Maria Laura sia morta mentre in ginocchio pregava Iddio affinché perdonasse le sue assassine, dall’altra ha confermato anche che l’arma del delitto è il coltello già sequestrato a suo tempo dai Carabinieri nell’abitazione di una delle tre minorenni. Quanto c’entri il Demonio, invece, pare non aver lo stabilito. A svolgere la seconda autopsia dopo la riesumazione del cadavere disposta dagli inquirenti furono i due Medici Legali Carlo Goj e Andrea Gentilomo che ora hanno depositato gli esiti del lavoro peritale nell’ufficio del Magistrato dei Minori, Cristina Rota che potrà a questo punto, probabilmente, tirare le fila dell’inchiesta e ad apprestarsi a chiedere i rinvii a giudizio di Valeria, Milena e Ambra reo confesse dell’omicidio che ha scosso non solo la tranquilla Valchiavenna (quasi alla noia verrebbe da dire, visto che le tre somare che si sono rovinate la vita hanno detto di aver ucciso una suora per noia e, comunque, per colpire un rappresentante religioso). Tuttavia restano ancora moltissimi aspetti da capire anche perché la perizia non h stabilito con precisione la posizione in cui si trovava Suor Maria Laura al momento del delitto, ma le ferite riscontrate sono compatibili con quanto affermato dalle tre ragazze: “l’abbiamo colpita mentre in ginocchio ci implorava di lasciarla andare via e chiedeva Dio di perdonarci”.