USA: teenager fanno causa McDonald, "ci ha reso obesi"
La causa, che ha coinvolto oltre alla McDonald due filiali del Bronx, è la prima del suo genere: è stata presentata presso la Us District Court di Manhattan e accusa il gigante dell´alimentazione di aver provocato un´epidemia di obesità tra gli adolescenti americani mettendo nei loro piatti maxiporzioni ipercaloriche e violando le leggi per la protezione dei consumatori: in pratica, occultando il reale contenuto di sodio e di grassi dei prodotti dei suoi menu.
Gli otto ragazzi contro McDonald erano frequentatori fissi della catena dei "Golden Arches": uno di loro, Gregory Rhymes del Bronx, è arrivato a pesare a 15 anni la bellezza di 200 chili. Rhymes ha mangiato McDonald regolarmente da quando aveva sei anni: una ordinazione di "Big Mac" con patatine "Supersize" e una Coca Cola Maxi faceva istantaneamente salire il computo delle calorie ingurgitate dal ragazzo a quota 1600, quando le linee guida del governo americano per la sua fascia di età raccomandano un massimo giornaliero di 2200 calorie. Gregory oggi soffre di diabete, oltre a vari disturbi legati all´eccesso di peso.
Gli avvocati del colosso del fast food hanno cercato di veder archiviata la causa ancor prima dell´inizio del processo. Il giudice Robert Sweet non ha ancora preso una decisione. Ma l´idea che un´azione legale possa essere intentata nei confronti di McDonald e altre catene dello stesso tipo preoccupa da mesi l´industria del settore.
Secondo il governo americano, l´obesità è una piaga che colpisce sei americani su dieci. Ogni anno, sempre secondo le ultime stime federali, circa 300´000 persone muoiono per problemi legati all´eccesso di peso.
ATS




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