Il Ciellino: religione e politica nel cuore dell'uomo

Roberto De Tullio e Massimiliano Ay, candidati MPS-PC per il Consiglio di Stato ed il Gran Consiglio, su massoneria e Comunione e Liberazione in Ticino
Ci riferiamo alle parole di Sergio Morisoli, nella sua intervista fatta il 7 febbraio 2009 sul Giornale del Popolo (il popolo cattolico, ovviamente) sulle finalità del suo “Circolo di San Bernardino” (associazione con la pretesa di unire il cristianesimo al liberalismo).
Dalle sue parole, “Stato e Chiesa devono essere separate, ma che religione e politica sono nel cuore dell’uomo e inseparabili”. In poche parole, chi se ne frega della separazione formale tra Stato e Chiesa, basta che la Chiesa abbia i puoi politici per influire sullo Stato.
Quello che ci fa specie più di tutto, è la faccia tosta di voler coniugare, a scopo prettamente politico e per legittimare le sue pretese al trono di Stato del PLR, il suo “Cristianesimo Liberale” ed il far parte, come esponente, di un’organizzazione fondamentalista come Comunione& Liberazione. Due contraddizioni del nostro Sergio che non vanno prese alla leggera, soprattutto da un politico con l’ambizione di diventare ministro di Stato.
Mi fa oltremodo specie la difesa serrata di noti esponenti del PLR verso Morisoli, come il venerabile Giorgio Giudici, Sindaco di Lugano e per sua stessa ammissione MASSONE e membro della Loggia il Dovere.
Ma i massoni non dovrebbero essere l’avanguardia della difesa verso il liberalismo e i valori dell’Illuminismo? Del resto si dice “tra papa e massone e non c’è comunione”, ma pare che il Sindaco di Lugano sdogani i suoi valori per il mero calcolo politico. Non c’è limite quindi ad accantonare i propri ideali per l’esclusivo interesse politico. Lasciamo Giudici e le sue contraddizioni e torniamo a Morisoli.
Se il nostro Sergio salisse in governo, sarebbe un problema, per tutti. Un problema esplicitato più e più volte dagli stessi esponenti del PLR, che vedono in Morisoli l’antitesi di Stefano Franscini. Quel Franscini che si è adoperato per rendere la nostra scuola pubblica, libera dalle superstizioni, pronta per il progresso sociale caro a noi tutti. Il problema in se però non è Morisoli, ma il fatto che la sua ascesa porterà ancora più potere a Comunione&Liberazione, distruggendo 150 anni della nostra storia. Non facciamoci illusioni, si ritornerà nuovamente a parlare dei finanziamenti alle scuole private. Quali scuole? L’elvetico, retto da un rettor maggiore, un prete, il liceo diocesano Pio XII, retto da CL, il Papio, retto anch’esso da un prete. Insomma, gli istituti privati più importanti dovrebbero godere del finanziamento dei NOSTRI soldi per cosa? Per indebolire la scuola pubblica? Per indottrinare i nostri figli a quel cristianesimo esasperato propugnato da Comunione&Liberazione? 150 anni di storia, di fatica operata da Franscini, buttati nello sciacquone e si aspetta solo Morisoli perché tiri la catenella. Noi non ci stiamo. Non ci stiamo all’indebolimento della scuola pubblica e libera a vantaggio di quella privata. È chiaro a tutti ormai che il PLR non è più in grado di difendere i propri valori, più interessato a mantenere il suo ruolo egemonico nella politica ticinese che a preservare il diritto della scuola pubblica. Per questo, il Partito Comunista, come detto in precedenza , è l’unica entità politica, grazie al suo impegno alla difesa della scuola pubblica, che può raccogliere l’eredità di Franscini e portarla avanti, perché il suo stesso partito l’ha tradito così miseramente, a vantaggio del potere politico.
Roberto De Tullio e Massimiliano Ay, candidati MPS-PC per il Consiglio di Stato ed il Gran Consiglio
Foto tipress




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