Scolari non figurerà sulla lista del Guastafeste

BELLINZONA - Dante Davide Scolari non figurerà sulla lista del Guastafeste per il Gran Consiglio. La decisione non è stata presa dal Consiglio di Stato, bensì dal Movimento stesso, che ha deciso di rinunciare alla candidatura in quanto le procedure burocratiche per far figurare Scolari sulla lista risultavano troppo 'onerose'.
In effetti, il Consigliere comunale Scolari ha consegnato per tempo (lunedì 12) alla Cancelleria dello Stato tutto il necessario per far sì che il suo nome fosse aggiunto agli altri della lista del Guastafeste depositata in precedenza, compresa una dichiarazione di accettazione della candidatura di Scolari firmata dalla prima proponente della lista (la quale, nella sua veste di rappresentante dei proponenti, è autorizzata ad "agire e firmare" in nome degli altri). Scolari ha inoltre precisato che gli altri proponenti erano comunque stati informati della scelta e invitati a segnalare un'eventuale obiezione al riguardo alla Cancelleria entro giovedì 15.
E così il Guastafeste era in attesa di un riscontro da parte del Consiglio di Stato, riscontro che è arrivato oggi: "entro lunedì 19 febbraio dev'essere depositata alla Cancelleria la proposta di candidatura di Scolari firmata da almeno 50 elettori tra i proponenti della lista".
A questo punto, il Guastafeste si troverebbe nella situazione di dover recuperare tutte le firme (già una volta raccolte per gli altri candidati), raccolta reputata dal Movimento a questo punto 'complicata' ("alcuni dei proponenti sono in questo momento all'estero fino a marzo e comunque per recuperare tutte le firme ci vorrebbero almeno una ventina di ore" scrive oggi Giorgio Ghiringhelli, leader del Guastafeste), così che ha deciso, in comune accordo con Dante Davide Scolari, di rinunciare alla candidatura dello stesso.
"Comunque - conclude Ghiringhelli - ci spiace che egli debba rinunciare a partecipare alle prossime elezioni a causa sia di un 'pesce d'aprile' che qualcuno gli ha fatto e sia di un successivo eccesso di formalismo da parte del Consiglio di Stato".




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