La modernità di Hannah Arendt

Amor mundi e acosmia: la critica di Hannah Arendt alla modernità
BELLINZONA - Come ricorda Elisabeth Young-Bruhel nella biografia di Hannah Arendt, l'autrice di The Humanm Condition avrebbe voluto intitolare l'opera Amor Mundi. All’indomani della tragedia totalitaria Arendt intraprende una riflessione teorica che provocatoriamente tenta un ripensamento della condizione umana a partire dalla centralità dell’agire e dell’essere nel mondo. Terrena, concreta e mondana, la politica non è per Arendt la sfera del dominio, dell’ordine, dell’agire strumentale, bensì la modalità attraverso cui gli uomini stanno attivamente nel mondo e si prendono cura di esso.
Olivia Guaraldo, laurea in filosofia presso l’Università di Bologna e dottorato di ricerca in Political Science all’Università di Jyväskylä, è una studiosa del pensiero di Hannah Arendt e del femminismo contemporaneo. Ha tenuto corsi e seminari in Finlandia e all’Università di Verona, dove è ricercatrice in Filosofia Politica. Ha pubblicato Politica e racconto. Trame arendtiane della modernità (2003), Lo stato dello Stato (con L. Tedoldi, 2005), Differenza e relazione: l’ontologia dell’umano nel pensiero di Judith Butler e Adriana Cavarero (con L. Bernini, 2009), ha curato e introdotto le edizioni italiane di due testi Judith Butler, Vite precarie, (2004), e La disfatta del genere, (2006) e l’edizione italiana di Hannah Arendt, La menzogna in politica. Riflessioni sui Pentagon Papers, (2006). Una lezione di Olivia Guaraldo, Università di Verona
Mercoledì 9 novembre 2011, ore 2015
Biblioteca cantonale, Bellinzona
Viale Stefano Franscini, 30a




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