Cerca e trova immobili

CANTONEL’OSI e Markus Poschner a cavallo fra due secoli

14.04.21 - 12:30
Si chiude domani sera il programma al LAC dell'Orchestra della Svizzera italiana
D WASS
Markus Poschner torna sul podio per l'ultimo appuntamento con OSI al LAC.
Markus Poschner torna sul podio per l'ultimo appuntamento con OSI al LAC.
L’OSI e Markus Poschner a cavallo fra due secoli
Si chiude domani sera il programma al LAC dell'Orchestra della Svizzera italiana

LUGANO - La stagione OSI al LAC 2020-21 si chiude giovedì 15 aprile 2021 alle ore 20.30 con il ritorno sul podio del Direttore principale Markus Poschner, impegnato in un programma a cavallo fra due
secoli di storia della musica. Come sempre in questo periodo i concerti si tengono a porte chiuse e sono offerti in videostreaming RSI il giovedì alle ore 20.30 su www.osi.swiss, oltre che in diretta radiofonica su RSI Rete Due.

In apertura figura il più celebre poema sinfonico di Jean Sibelius, Finlandia, quadro storico che divenne simbolo delle rivendicazioni indipendentiste finlandesi, assumendo lo status di un vero e proprio inno nazionale alternativo in un paese allora sotto il duro giogo della Russia zarista. Molto raro invece l’ascolto del Doppio concerto per violino e viola di Benjamin Britten, solisti la
violinista lettone Baiba Skride e la prima viola dell’OSI Ivan Vukčević: un concerto sorprendente, che il compositore inglese scrisse nel 1932 quando era ancora studente al secondo anno del Royal College di Londra.

Nella seconda parte della serata il programma presenta tre celebri sinfonie che introducono altrettante opere di Gioachino Rossini, autore con il quale Poschner e l’OSI stanno raccogliendo numerosi consensi anche in campo discografico. La prima è la sinfonia per l’opera semiseria La gazza ladra, aperta dai rulli di tamburo e dalla famosa marcia solenne, innervata da temi giocosi altrettanto indimenticabili. Segue la colossale sinfonia per l’ultima opera tragica scritta da Rossini in Italia, Semiramide, che contiene alcuni temi presi dall’opera stessa.

La conclusione è affidata alla summa rossiniana, vale a dire all’overture per il grand-opéra Guglielmo Tell, con cui Rossini lascerà il campo operistico all’apice della gloria: una vera e propria
sinfonia in quattro tempi, aperta dalla lirica meditazione dei violoncelli divisi, cui seguono la sublime tempesta e la pace agreste dopo il temporale, per concludersi con il famoso galoppo eroico che annuncia, come nella tragedia di Schiller da cui è tratto il soggetto, il trionfo dei Cantoni confederati sulle macchinazioni del governatore tiranno Gessler.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE