Fra arte e filosofia. Oltre il nichilismo: DADA
Quarto appuntamento con il filosofo Nicola Emery sabato, 20 maggio 2006 alle ore 17.30 al Museo Hermann Hesse
MONTAGNOLA - Fondato a Zurigo nel 1916 da Tristan Tzara, Hugo Ball, Hans Arp e in seguito diffusosi da Berlino a Parigi a New York, il dadaismo ha inteso dissacrare tutti i valori tradizionalmente attribuiti all’opera d’arte. E lo ha fatto in modo virulento, rovesciando anche i principi della razionalità e il primato della logica. Lo testimonia ad esempio la celebre “Ur-Sonate” di Kurt Schwitters di cui durante la conferenza di Emery, che chiude il ciclo “Corrispondenze. Fra arte e filosofia”, verrà data audizione. Ma la dissacrazione dadaista va forse confusa con una pratica distruttiva? Il filosofo luganese mostrerà come l’anti-arte dada , o il dadaismo come “arte contro l’arte”, ha inteso all’opposto risvegliare la creatività, altrimenti imprigionata e depressa nel nichilismo delle convenzioni. Ad essere affrontati nella conferenza, che si avvarrà anche della proiezione di materiale iconografico, non saranno tanto i presupposti filosofici del dadaismo, quanto piuttosto questo movimento dell’avanguardia sarà interpretato come presupposto e matrice di alcune elaborazioni estetico -filosofiche di grande rilievo, quali quelle di Walter Benjamin da un lato, e di Georges Bataille dall’ altro.
La conferenza si soffermerà anche sul romanzo di Hugo Ball “Flametti o del dandismo dei poveri” , recentemente tradotto in italiano( Campanotto Editore, Udine), opera scritta all’importante letterato dada che a partire dal 1919 scelse di vivere in Ticino con la sua compagna Emmi Ball-Hennings , alla quale è attualmente dedicata al Museo Hesse di Montagnola la prima mostra documentaria.
Nicola Emery
Laureato in Filosofia all’Università di Venezia; con dottorato di ricerca in Filosofia a Roma. Ha svolto attività didattica presso l’Università di Venezia, poi assistente di Massimo Cacciari e dal 1998 docente di filosofia e estetica all’Accademia di architettura di Mendrisio, Università della Svizzera italiana. Fra i suoi scritti più importanti Lo Sguardo di Sisifo. G. Rensi e la via italiana alla filosofia della crisi (Milano 1997), L’eloquenza del Nichilismo (Roma 2001); ha curato saggi in Italia per Adelphi e in Francia per Allia e scritto saggi per riviste fra cui Platone e l’architettura del nomos, ‘Studia philosophica’, vol. 60, Bern-Stuttgart 2001; Alcuni suoi testi di recente pubblicazione sono frutto della sua collaborazione con l’ Atelier Peter Zumthor.
Entrata Fr. 10.-- / AVS e Studenti Fr. 8.—
Sostenitori Museo entrata gratuita




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