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Aspettando Sanremo con Paolo Meneguzzi

Incontro con Paolo Meneguzzi a poche settimane dall'inizio del festival di Sanremo dove gareggerà con la canzone "Guardami negli occhi, (prego)". Dall'Ubs di Lugano al trionfo in Sud America e ora la sua seconda partecipazione sanremese.
Paolo Meneguzzi
Aspettando Sanremo con Paolo Meneguzzi
Incontro con Paolo Meneguzzi a poche settimane dall'inizio del festival di Sanremo dove gareggerà con la canzone "Guardami negli occhi, (prego)". Dall'Ubs di Lugano al trionfo in Sud America e ora la sua seconda partecipazione sanremese.
LUGANO - Non ha un attimo di riposo. I preparativi per il brano da presentare alla prossima edizione del festival di Sanremo sono incessanti. Paolo Meneguzzi si divide tra Milano e Londra dove sta ultimando la registrazione di "Guardami negli oc...

LUGANO - Non ha un attimo di riposo. I preparativi per il brano da presentare alla prossima edizione del festival di Sanremo sono incessanti. Paolo Meneguzzi si divide tra Milano e Londra dove sta ultimando la registrazione di "Guardami negli occhi, (prego)", il brano con il quale si presenterà per la seconda volta (la prima era stata quella del 2001 con "Ed io non ci sto più") all'appuntamento musicale italiano più atteso.

"A Londra abbiamo registrato il mio album attuale "Lei è", ci siamo trovati bene, c'è un team di lavoro che ci ha invogliati a ripetere l'esperienza" ci spiega Paolo pronto per la partenza.
La prima volta che Paolo guardò a Sanremo era il 1996. Si presentò con una canzone dal titolo "Arià Ariò", ma la commissione selezionatrice la rifiutò. Paolo allora decise di presentare quel brano al Festival di Viña del Mar in Sud America. Una scelta felice che gli permise di vincere il festival sudamericano.
Lo abbiamo incontrato a poche settimane di distanza dall'inizio del Festival

Come nasce la decisione di partecipare a Sanremo?
"Inizialmente non era nelle mie intenzioni  partecipare al Festival.  Il disco in fondo sta andando molto bene, dopo pochi giorni dall'uscita ha già ottenuto il disco d'oro. Quando abbiamo saputo che Tony Renis intendeva realizzare un Sanremo giovane, completamente diverso rispetto alla formula del passato, ci siamo detti che forse valeva la pena tentare".

Cosa ne pensi del cast di quest'anno? Vi sono molti nomi sconosciuti. Tu e pochi altri siete i più famosi.
"Sono contento che Tony Renis abbia puntato sui giovani. Qualcosa sta cambiando nel panorama musicale italiano. I giovani stanno dimostrando di avere idee valide, di voler portare novità musicali. Non è in fondo un caso se ai primi posti della Hit Parade vi sono le Vibrazioni, Tiziano Ferro, Elisa, Caparezza. Questo senza nulla togliere ai grandi nomi del passato che continuano ad avere la loro importanza. Alcuni partecipanti del cast li ho conosciuti al Cet, la scuola di Mogol, in occasione di alcune riunioni che ci sono state per presentare gli artisti. Altri cantanti, come Neffa o Dj Francesco, li conoscevo già, avendoli incontrati nelle mie tournée estive".

Cosa ti aspetti da questa seconda partecipazione sanremese?
"Mi aspetto molto di più rispetto al 2001. Ci credo molto in questa canzone che non è per niente il classico brano sanremese, ma un giusto compromesso tra la musica che sto facendo in questo periodo e il romanticismo presente nel mio ultimo disco. È un brano che mi rappresenta molto ed è stato creato insieme al mio team. Con Dino Melotti e Luca Mattioni ho scritto la musica, mentre per quanto riguarda il testo ho collaborato insieme a Rosario di Bella".

Partiamo dal titolo. "Guardami negli occhi, (prego)". Cosa sta ad indicare quel "prego"?
"Molte volte quando non riusciamo ad ottenere qualcosa che desideriamo non ci resta che pregare. In amore spesso bisogna anche pregare. Preghiamo anche quando ci dobbiamo far perdonare".

Ti emoziona questa seconda partecipazione, oppure sei già preparato?
"Sono molto emozionato. Sanremo non si limita ad un unica serata e a cinque minuti di partecipazione televisiva. In realtà inizia già un mese prima, le interviste, le foto, i preparativi. Attorno a quel festival  c'è una tale tensione che  si riflette alla fine anche sul cantante".


Il tuo lavoro ti porta inevitabilmente a girare il mondo. Oggi guarderai con occhi diversi il Ticino dove tu hai vissuto. Come ti sembra questo cantone visto dal di fuori.
"Ho trascorso tutta l'adolescenza e la gioventù in Ticino. È un luogo importante per me. Lo amo molto.  Mi capita di venirci poco, forse una volta al mese, o nei week end, e quando ci ritorno è sempre una gran festa. C'è un'atmosfera diversa. A Milano esco poco, non conosco molte persone, in Ticino invece ci conosciamo un po' tutti, siamo tutti un po' amici,  ed è questo il bello di questo cantone".

Hai anche lavorato all'Ubs. Che ricordo hai di quel periodo?
"Ho grande stima e rispetto per coloro che lavorano in banca ma ognuno deve fare quello che più desidera nella vita e quello per cui è portato. Non amavo lavorare in banca, non mi sentivo a mio agio. Me ne rendevo conto da solo, e se ne rendevano conto anche i miei colleghi di lavoro. Il mio desiderio era cantare e finalmente ci sono riuscito".

A parte Sanremo cosa ti aspetta per il futuro.
"Quest'anno c'è un evento molto importante: il tour. Inizierà a maggio e mi permetterà di girare l'Italia e il Ticino  con un palco tutto mio. Stiamo mettendo in piedi uno spettacolo all'americana molto attrattivo. Per me è la mia prima presentazione in Ticino. Non mi è mai capitato di fare un concerto in casa. Finora ci sono state solo piccole partecipazioni il più delle volte legate ad occasioni private".

E il Sud America?
"Ho già registrato in spagnolo alcuni brani tratti dal mio ultimo album. Ho poco tempo perchè le giornate sono ricche di impegni. Appena Sanremo sarà finito mi dedicherò agli altri brani spagnoli che verranno lanciati successivamente in tutti i paesi del sud America".

 

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