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Cuore di wrestler: «Quella volta sul ring ho avuto davvero paura»

Quattro chiacchiere in vodcast con il lottatore (e coach) ticinese Luca Rusconi parlando della sua incredibile carriera. E sabato 24 maggio a Losone, si lotta dal vivo.
Cuore di wrestler: «Quella volta sul ring ho avuto davvero paura»
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Cuore di wrestler: «Quella volta sul ring ho avuto davvero paura»
Quattro chiacchiere in vodcast con il lottatore (e coach) ticinese Luca Rusconi parlando della sua incredibile carriera. E sabato 24 maggio a Losone, si lotta dal vivo.

SAVOSA - «Per me tutto comincia con “L’Uomo Tigre”, le sue storie incredibili, i suoi scontri all’ultimo colpo... la mia passione per il wrestling è iniziata lì, poi è arrivata la Wwe», un semino – quello messo nella testa di Luca Rusconi – che finisce per sbocciare in una scelta di vita e di carriera fuori dagli schemi, durante un viaggio in Canada: «“Per imparare l’inglese”, diciamo così», scherza.

Parte proprio da lì un percorso d’apprendimento che lo porterà anche negli States, dove frequenterà le scuole di wrestling di vere e proprie leggende del ring: «Ho imparato davvero tantissimo, ho incontrato persone fondamentali che sento ancora oggi per consigli e dritte su questa professione, quando mi trovo in difficoltà, sono i primi che sento», racconta.

Imparati i trucchi del mestiere, la decisione – forse ancora più folle – di portare il wrestling in Ticino: «Avevo una gran voglia di fare le cose a modo mio e con tutti i crismi. Quando ho iniziato a lottare in giro per l’Europa mi sono reso conto che in tantissimi Paesi il livello lasciava un po’ a desiderare».

Poi, come spesso capita, da cosa nasce cosa e attorno a lui inizia a crearsi un vivaio di lottatori nostrani: «Qualcuno mi ha chiesto: “Ma tu insegni anche?”», racconta, «avevo già fatto coaching, soprattutto in Italia, qui in Ticino il lavoro che ho fatto ha portato a bei risultati, sono diversi i giovani che hanno preso la via del ring e che combattono regolarmente nei nostri eventi».

Come si diventa “animali da ring”: «Una cosa che insegno ai miei ragazzi, e che è davvero fondamentale, è che bisogna innanzitutto essere credibili, se non si è convinti il pubblico lo sente subito. Poi ci sono alcuni fondamentali intoccabili da cui non si può transigere, le acrobazie sono solo la ciliegina sulla torta, e non fanno la differenza...».

Il wrestling, ormai è cosa nota, è sport entertainment, però i colpi si prendono: «Una cosa che il campione Kurt Angle era solito dire ai giovani wrestler è che tutti noi abbiamo “un numero limitato di cadute” che possiamo “assorbire” dopodiché iniziano i dolori, soprattutto se si va in là con gli anni. Il proprio corpo, in questa disciplina, va tutelato, ma non sempre è possibile farlo al meglio».

È capitato anche a Luca Rusconi di prendersi uno spavento sul quadrato? «Sì, eccome! Una volta ho preso una botta durissima durante un incontro combattuto con uno dei miei amici più cari. Non è stata colpa sua, forse un eccesso di entusiasmo comune... Dopo la schienata, ho in qualche modo concluso l’incontro, malgrado il giramento di testa. Poi sapete chi ho chiamato? No, non il dottore – almeno non subito – ma uno dei miei coach Oltreoceano».

Il wrestling made in Ticino ritorna dal vivo questo weekend a Losone
Se volete vedere sul ring Rusconi - nei panni del suo alter-ego demoniaco Belthazar - e i suoi allievi, un'ottima occasione sarà l'appuntamento di questo sabato 24 maggio per il Wrestling Live Losone. Una serata dal “menù” ricchissimo, con 7 incontri e 4 titoli in palio. Ad affrontarsi lottatori (e lottatrici) di spolvero internazionale ma anche svizzero e... nostrano. Si inizia alle ore 20 e la prevendita è già attiva su biglietteria.ch

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