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Bixio Caprara

Bixio Caprara
Nasco l’11 gennaio 1965 a Bellinzona, sono sposato dal ’89 con Giovanna e felice padre di due figli adulti. Dopo gli studi di sport al Politecnico federale di Zurigo, inizio la mia attività al Centro sportivo nazionale della g...

Nasco l’11 gennaio 1965 a Bellinzona, sono sposato dal ’89 con Giovanna e felice padre di due figli adulti. Dopo gli studi di sport al Politecnico federale di Zurigo, inizio la mia attività al Centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero assumendone la direzione nel 1997. Nel 2000 completo la mia formazione con un master in amministrazione pubblica all’Idhéap (Uni di Losanna). Mi piace ricordare che il CST è una delle poche aziende della Confederazione in Ticino che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita arrivando ad impiegare una novantina di collaboratrici e collaboratori. A ottobre daremo avvio ad una nuova tappa di ampliamento con un investimento di 24 milioni. Accanto al lavoro mi occupo in particolare della Fondazione Amilcare per adolescenti sofferenti, sono attualmente presidente del Rotary club di Bellinzona e vice presidente dei festeggiamenti per il 150.mo della SFG Bellinzona. In politica, dopo 4 anni in consiglio comunale e 4 anni in Municipio e dopo aver toccato con mano la pessima gestione della capitale da parte di chi conduceva l’esecutivo, mi sono messo a disposizione per la carica di sindaco della città. Le circostanze e i miei sani principi mi hanno portato a dimissionare. Constato, senza grandi compiacimenti, che le cose non sono migliorate.

Come è nata la passione per la politica?
Da sempre mi adopero per migliorare le organizzazioni e le istituzioni in cui sono attivo siano esse nell’ambito professionale, sportivo o sociale. Sono convinto che ognuno di noi debba e possa dare il proprio contributo assumendo le proprie responsabilità affinché il paese possa progredire. Se ami profondamente il tuo paese e i tuoi figli, il passo verso la politica è quasi inevitabile.

Quali sono i temi che le stanno più a cuore?
Il Ticino ha potenzialità straordinarie e sono convinto che vi siano ampi margini per migliorare. Le materie prime a nostra disposizione sono la materia grigia e il territorio. Il tema della formazione è la chiave di volta su cui poggiare la nostra crescita. Profili professionali di qualità portano un sostegno concreto alla nostra economia. Grazie a progetti innovativi si possono innescare un circolo virtuoso a beneficio di tutti. Investiamo nei nostri giovani assicurando le risorse necessarie dalle scuole elementari fino all’Università e alla SUPSI. È indispensabile mantenere sul tema della formazione una grande attenzione per poter giocare un ruolo nella rete formativa nazionale. Il secondo tema riguarda la consapevolezza che Ticino è amato per le sue peculiarità territoriali caratterizzate da laghi e montagne, dal piano e dalle valli. Dobbiamo adoperaci con grande intelligenza per trovare il giusto equilibrio tra le esigenze della mobilità, dell’economia e la necessità di salvaguardia delle nostre bellezze per assicurarci uno sviluppo sostenibile. In questo senso il processo aggregativo in atto e la politica regionale rappresentano le colonne portanti su cui lavorare intensamente.

Quali sono i problemi più urgenti da risolvere in Ticino?
Vi sono due urgenze strettamente collegate ai due temi precedenti che devono essere affrontate con convinzione e in modo compatto. La prima nasce dall’ipotesi assolutamente improponibile di chiusura del Gottardo per quasi tre anni ciò che può venire in mente solo a funzionari seduti comodamente nei propri uffici a Berna. La seconda è il completamento dell’Alp Transit con la circonvallazione del Bellinzonese e la pianificazione della stazione Ticino con tutte le conseguenze collegate al fatto di distare una sola ora dal polo economico di Zurigo.

Quale il Ticino del futuro che sogna
Se sapremo sfruttare le nostre forze e individuare le nuove opportunità, contenendo i rischi ed evitando eccessivi “ticinesismi”, non ho dubbi che potremo rimanere lo splendido paese che siamo e in cui molti vogliono vivere.

Perché dovremmo votarla?
Perché amo molto questo paese e se chiedete a chi mi conosce, vi dirà che lavorerò duramente per migliorarlo.

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