Studi medici: otto specializzazioni (e non undici) verranno bloccate

Il DSS ha presentato oggi in una conferenza stampa il regolamento definitivo sulla determinazione di numeri massimi di medici nel settore ambulatoriale.
BELLINZONA - Di fronte all'esplosione dei premi di cassa malati, il Governo ticinese, malgrado la complessità del tema, porta al tavolo una prima (seppur parziale) soluzione. Oggi in una conferenza stampa presso il Palazzo delle Orsoline a Bellinzona è stato presentato il regolamento definitivo sulla determinazione di numeri massimi di medici nel settore ambulatoriale.
Otto specializzazioni bloccate - «A partire dal primo luglio, dopo la fase transitoria durata due anni, entra in vigore il nuovo regolamento con cui verranno complessivamente limitate otto specializzazioni», ha spiegato il consigliere di Stato e direttore del DSS Raffaele De Rosa «Cinque di queste discipline saranno soggette al modello di regressione per ridurre il numero di specialisti».
L'obiettivo? Contenere l’evoluzione dei costi della salute e di riflesso i premi di cassa malati. «Secondo i dati del 2024, i costi ambulatoriali ammontano al 39% (studi medici e ospedali). Con questo blocco andiamo ad agire su questo circa 40%», ha continuato De Rosa.
Una crescita marcata - L'impatto è diretto sui premi di cassa malati. «Inoltre, la crescita in questo ambito è stata più marcata in Ticino rispetto al resto della Svizzera». Ma non è tutto. «Vogliamo inoltre conciliare la sovra-offerta in alcune specializzazioni con la penuria di medici in altri settori. Penso all'esigenza di avere più medici di famiglia e medici generici o pedopsichiatri».
Non più 11 specializzazioni - L’articolo 55a della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) attribuisce ai Cantoni la facoltà di limitare il numero di medici autorizzati a fornire prestazioni ambulatoriali a carico dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS). Il Ticino ha fatto uso di questa facoltà mediante il decreto legislativo sui numeri massimi del 21 giugno 2023 e il relativo regolamento del 18 ottobre 2023, sottoponendo a limitazione 11 specializzazioni mediche e risultando così tra i Cantoni più restrittivi.
In cinque discipline - neurologia, oncologia, nefrologia, chirurgia e chirurgia plastica - viene applicato il modello di regressione: quando uno specialista smette l’attività, non può essere sostituito da un nuovo medico (se non per talune eccezioni, come in caso di cessione dello studio). Nelle altre tre discipline – otorinolaringoiatria, cardiologia e gastroenterologia – viene applicato il blocco degli specialisti attivi, senza però adottare la regressione. Tutte queste otto discipline, salvo otorinolaringoiatria, sono già attualmente sottoposte al blocco.
Differenze rispetto alla fase transitoria - Rispetto alla fase transitoria, quattro altre discipline – dermatologia, chirurgia ortopedica, radiologia e anestesiologia - non soggiacciono invece più alla moratoria, considerato in particolare, per le prime tre, l’aggiornamento a livello federale dei tassi di approvvigionamento cantonali, uno dei parametri chiave per determinare la necessità di limitare il numero di specialisti.
Una domanda sorge però spontanea: come è calcolato il numero massimo di medici? «Il numero è definito dall’ordinanza federale secondo la formula seguente: i cantoni sono tenuti a fornire un numero massimo di medici a tempo pieno dato dal numero di unità attive in ambito ambulatoriale diviso il tasso di approvvigionamento», ha invece spiegato il direttore della Divisione della salute pubblica Paolo Bianchi. «Questo parametro, calcolato a livello federale, rappresenta il volume di prestazioni erogate rispetto al volume di prestazioni ritenute adeguate (un calcolo che parte dal fatturato di una determinata specializzazione)».
Il calo rispetto alle 11 specializzazioni del regime transitorio è dovuto, per tre casi, al cambiamento dei tassi di approvvigionamento della Confederazione. «L'aggiornamento dei dati sarà periodico nel tempo con cadenza ogni due anni», ha ricordato De Rosa. «Continuiamo ad applicare in maniera rigorosa i limitati strumenti di cui il cantone dispone per limitare l'aumento dei premi. Un esercizio complesso: bisogna trovare l'equilibrio tra la garanzia dell'approvvigionamento di cure sanitarie con l'esigenza di ridurre l'offerta eccessiva di cure medica».