Rapporti segreti, scambi di favori e faide: «Gobbi sapeva, ma...»

L'Mps scoperchia il vaso di Pandora: la vicenda dell'ex sindaco Eolo Alberti, la nomina in qualità di procuratore pubblico di Alvaro Camponovo e le inchieste interne della Lega.
BELLINZONA - Un documento, un rapporto segreto e tante domande per il Governo. L’Mps, in una conferenza stampa che si è svolta oggi presso la sua sede a Bellinzona, ha rilanciato la questione Eolo Alberti, scoperchiando il vaso di Pandora.
Come? Attraverso un'interpellanza di oltre 60 domande inoltrata in Consiglio di Stato. Tra nomine in Magistratura, Ente Ospedaliero, trame, congiure e favoritismi, l’Mps denuncia un possibile coinvolgimento dei consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio Zali nelle vicende che hanno portato all’arresto dell'ex granconsigliere della Lega dei Ticinesi e membro del Consiglio di Amministrazione dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) Eolo Alberti.
Nuove carte, i sospetti su Alvaro Camponovo
Dopo una prima interpellanza (inoltrata il 30 agosto del 2024), rimasta inevasa a causa dell’inchiesta in corso, il partito progressista è tornato alla carica con nuovi documenti e nuove certezze. «Pensiamo, ad esempio, a quella relativa all'esistenza dell'inchiesta (e del relativo rapporto) su Eolo Alberti - ordinata da alcuni membri della Lega dei ticinesi e, tra loro, i due consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio Zali: esistenza negata in modo esplicito da diversi dirigenti di questo partito, ma che esiste, come possiamo dimostrare oggi».
Innanzitutto i protagonisti. La vicenda («di rilevanza penale, ma soprattutto politica») tocca Alberti, Sabrina Aldi (deputata leghista in Gran Consiglio), Claudio Camponovo, padre di Alvaro (ora procuratore pubblico) ed ex socio di Alberti nella ditta attiva in ambito sanitario che avevano in comune (la Hospita Suisse Medical System SA).
Il primo dossier, archiviato dal Procuratore Pubblico Pagani con un non luogo a procedere, riguarda il sospetto che Alvaro Camponovo, all’epoca segretario giudiziario, abbia consultato nel sistema informatico della Procura lo stato di avanzamento di un procedimento relativo a una denuncia da lui stesso sporta nei confronti di una terza persona coinvolta nella ditta. «Denuncia che sembrerebbe essere stata una sorta di “ritorsione” da ricondurre alla mancata disponibilità dell’accusato a un’operazione finanziaria», scrive l’Mps.
«Ora non darà più fastidio a nessuno».
L'abitazione di questa persona viene perquisita, viene prelevata e interrogata. Non ha però diritto di sapere chi lo ha denunciato. Secondo quanto riferito dal padre Claudio Camponovo, nei giorni successivi all'apertura dell'incarto penale contro di lui, il figlio Alvaro Camponovo gli avrebbe riferito la seguente frase: «Ora non darà più fastidio a nessuno».
Dito puntato contro la Lega
Ma questo è solo uno degli altarini rivelati. I deputati Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi puntano il dito contro i vertici della Lega sullo scambio di favori («noto dal direttore del DI Norman Gobbi») tra la deputata Sabrina Aldi (assunta in qualità di direttrice amministrativa di Hospita Suisse Anesthesia Care SA) e la candidatura di Alvaro Camponovo presso il Ministero pubblico come procuratore.
Una nomina (concretizzata il 26 febbraio del 2024) che aveva suscitato un forte dibattito. «Da una parte perché si è preso atto delle “limitate” competenze di Alvaro Camponovo, dall’altra per il fatto che Sabrina Aldi (Vicepresidente della Commissione Giustizia e diritti) è alle dipendenze di Claudio Camponovo, padre di Alvaro».
Il Gran Consiglio ha respinto la proposta dell’Mps di rinviare la nomina proposta dalla Commissione, e ha eletto al secondo turno, con 32 voti, Alvaro Camponovo alla carica di procuratore pubblico.
La presidenza del GC - a precisa domanda dei deputati dell’Mps che chiedevano se Sabrina Aldi si trovasse in una situazione di conflitto d’interessi, aveva risposto che, «dopo attenta analisi, l’Ufficio presidenziale non aveva intravvisto la presenza di un conflitto di interessi».
Il documento "segreto" e la «guerra personale»
L'Mps però va oltre e allega il documento "segreto" dell'avvocato Enea Petrini, incaricato dai vertici della Lega di indagare Eolo Alberti con lo scopo di analizzare «i rapporti contrattuali tra Hospita Suisse Anesthesia Care SA Bioggio e il precedente direttore amministrativo Eolo Alberti (ora membro del CdA dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) Eolo Alberti». Un rapporto discusso, con i committenti (consiglieri di Stato Norman Gobbi, Claudio Zali, ai parlamentari Alessandro Mazzoleni, Daniele Piccaluga, Antonella Bignasca e Gianmaria Frapolli), presso gli uffici della Direzione del Dipartimento delle Istituzioni il 27 maggio 2024.
Petrini parla di una faida, «propria guerra personale, con una classica “shitstorm” da parte di chi si è visto allontanato, o licenziato in tronco, dalla società e dai suoi organi. Non si possono tacere le voci che, da alcune settimane, circolano in maniera costante nel piccolo Ticino. Innegabile che le conseguenze possano essere veramente pesanti, sia a livello professionale, familiare che personale, visti gli impegni politici passati e presenti delle persone direttamente o indirettamente coinvolte.
E ancora: «Prova ne è lo scambio di corrispondenza tra i legali del signor Camponovo e la Hospita Suisse Anesthesia Care SA, che mi è stata mostrata: mi permetto quindi di raccomandare che i principali attori siano con urgenza condotti a un tavolo di lavoro, dove chi di competenza li renda, con fermezza, attenti e consapevoli dei rischi e delle conseguenze che potrebbero derivare dal voler proseguire con gli attuali comportamenti».
«Gobbi sapeva, ma...»
Norman Gobbi è stato ascoltato il 27 settembre 2024 dal procuratore generale in relazione al rapporto segreto di Enea Petrini e ha confermato l’esistenza del rapporto redatto interno alla Lega. Per Norman Gobbi il rapporto non conteneva nessuna rilevanza penale; per questa ragione non vi era la necessità di darne comunicazione alla Magistratura. «Per Gobbi il rapporto faceva però emergere un chiaro piano premeditato: a Eolo Alberti un posto nel CdA di EOC, a Sabrina Aldi un posto in HSAC e ad Alvaro Camponovo, figlio di Claudio, un posto quale Procuratore pubblico».
Una scelta, quella del direttore del DI, che ha fatto storcere il naso ai deputati dell'Mps: «Per quale ragione il Consigliere di Stato Gobbi, una volta preso atto del piano premeditato con la spartizione dei vari posti non ha informato il Consiglio di Stato, responsabile della nomina del CdA e chiesto la destituzione di Eolo Alberti, rispettivamente informato il Gran Consiglio che la nomina del Procuratore pubblico Alvaro Camponovo era il frutto di un accordo o meglio di una “combine”?».
«La rilevanza politica è indubbia»
Insomma, tanta carne al fuoco e tanti campanelli di allarme che risuoneranno sia in Consiglio di Stato che nell'aula del Parlamento. «La rilevanza politica, se non dal punto di vista penale, è indubbia e pone problemi importanti: trasparenza nella conduzione degli affari, indipendenza della sfera politica (ci sono scambi evidenti tra potere politico e giudiziario), ci sono comportamenti dei magistrati discutibili. La tanto sbandierata indipendenza rispetto ai partiti politici di appartenenza sono chiacchiere allo stato puro».