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Sull'aeroporto di Agno: «Ritirate quel messaggio!»

L'MPS invita il Governo a fare marcia indietro sull'aumento della partecipazione del cantone dal 12.5% al 40% al capitale della società che gestisce LASA
tipress (archivio)
Sull'aeroporto di Agno: «Ritirate quel messaggio!»
L'MPS invita il Governo a fare marcia indietro sull'aumento della partecipazione del cantone dal 12.5% al 40% al capitale della società che gestisce LASA
BELLINZONA - Ritirare il messaggio dello scorso 4 settembre con il quale si propone un aumento della partecipazione del cantone dal 12.5% al 40% al capitale della società che gestisce l’aeroporto di Agno (LASA), nonché i crediti n...

BELLINZONA - Ritirare il messaggio dello scorso 4 settembre con il quale si propone un aumento della partecipazione del cantone dal 12.5% al 40% al capitale della società che gestisce l’aeroporto di Agno (LASA), nonché i crediti necessari a coprire i deficit presenti e futuri. A chiederlo al Governo è il Movimento per il socialismo (MPS).

«Le vicende di queste ultimi ore, che mettono in discussione persino il collegamento Lugano – Zurigo a seguito delle difficoltà della compagnia Adria, confermano non solo lo stato ormai comatoso dello scalo luganese, ma quanto qualsiasi ipotesi di rilancio sia irrealistica - sottolinea l'MPS - . Arriviamo persino alla surreale situazione nella quale la compagnia Swiss invita (saggiamente) i suoi passeggeri... a prendere il treno».

Secondo l'MPS, insistere a sostenere «un’operazione morta e sepolta» è «una vergogna e un atto di sottomissione al Municipio di Lugano che ha mostrato nel corso degli anni la propria incapacità a gestire e a garantire lo sviluppo di questa struttura».

La proposta è quindi quella di mettere mano alla mozione presentata pochi giorni fa dallo stesso gruppo MPS-POP-Indipendenti che chiede la costituzione di un gruppo di lavoro che permetta di trovare una sistemazione ai lavoratori e alle lavoratrici occupati presso l’aeroporto; «lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro a causa dell’inettitudine e dell’assoluta mancanza di visione degli amministratori della LASA e dagli azionisti. A cominciare dal Municipio di Lugano».

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