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CANTONENon c’è “speranza” per Lisa Bosia Mirra

18.02.19 - 19:07
La mozione “Shems” presentata nel 2015 non avrà seguito. Il Gran Consiglio ha infatti accolto il rapporto di maggioranza che chiedeva di considerarla evasa
TiPress
Non c’è “speranza” per Lisa Bosia Mirra
La mozione “Shems” presentata nel 2015 non avrà seguito. Il Gran Consiglio ha infatti accolto il rapporto di maggioranza che chiedeva di considerarla evasa

BELLINZONA - Il Gran Consiglio ha accolto con 35 voti favorevoli, 29 contrari e 4 astenuti le conclusioni del rapporto di maggioranza che chiedeva di considerare evasa la mozione presentata nel 2015 da Lisa Bosia Mirra sull’accoglienza dei profughi.

«La Svizzera è campione nel rinvio di Dublino» ha esordito la deputata socialista. La voce di Lisa Bosia Mirra in Gran Consiglio - dove non si ricandiderà - non si sente spesso, come per sua stessa ammissione: «Non ho tanta voglia di intervenire nemmeno oggi, ma voglio difendere la mozione che ho presentato quattro anni fa», perché «io credo che una delle funzioni dello Stato sia proteggere le persone che vivono sul territorio, che abbiano o non abbiano il passaporto».

La mozione alla quale fa riferimento - “Shems (speranza) - accoglienza profughi” - chiedeva di «proteggere le persone che sono qui» bloccando i rinvii verso l’Ungheria e l’Italia. I rinvii verso l’Ungheria sono nel frattempo già stati sospesi perché lì sono stati costruiti dei campi di detenzione. Ma - ha sottolineato la Bosia Mirra - «tutti sanno che chi viene rinviato in Italia finisce per strada».

La deputata socialista ha anche voluto spendere qualche parola su come vengano «dublinate» queste persone: «Non vengono avvisati prima. Tra le 5 e le 6 del mattino la polizia si reca dove vivono, hanno 15 minuti per fare i bagagli, sotto stretto controllo. Vengono portati una notte alla Stampa. Il giorno dopo vengono portati a Zurigo e messi su un volo per l’Italia. Altri vengono portati al carcere Realta».

«Si fa già abbastanza» - Giorgio Galusero (PLR), relatore di maggioranza, sottolinea come il Cantone abbia già aderito al programma nazionale predisposto dalla Confederazione e che quando le condizioni non sono ideali - come per l’Ungheria - la Svizzera prenda già le dovute conclusioni (la SEM ha previsto il blocco dei rinvii verso quel Paese).

La Commissione della legislazione raccomandava invece al Gran Consiglio di sostenere la mozione con «una piccola apertura, un piccolo gesto di solidarietà».

Il parere dei partiti - Omar Valli (Lega) ha voluto ribadire che «la Svizzera in fatto di accoglienza può essere presa come esempio». Mentre Nadia Ghisolfi (PPD e Generazione Giovani) ha chiesto che «venga fatto qualcosa in più per queste persone, ma non nei termini di questa mozione». Per Tiziano Galeazzi (UDC) «la Svizzera non può salvare il mondo» e il Parlamento ticinese non può giudicare la linea dell’Italia e di Salvini.

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