Quasi sempre, però, chi viene colto in flagrante se la cava con ben poco, anche se il cane muore
BELLINZONA - Le allerte via social sono pressoché all'ordine del giorno, tanto che i padroni dei cani hanno ormai paura a portare i loro animali a passeggio. Ma non sono tranquilli nemmeno a lasciarli nei propri giardini, temendo che qualcuno possa gettarvi dei bocconi avvelenati. Vi è poi un'altra questione, di natura puramente giuridica: se qualcuno viene colto in flagrante e denunciato, difficilmente va in prigione.
Non toccateli - «Riceviamo mediamente una segnalazione al mese di cani che stanno male o addirittura muoiono per bocconi avvelenati», ci spiega l'avvocato Christopher Jackson, che si occupa spesso di casi simili. «Recentemente - nota - c'è grande attenzione verso questo tema e potrebbero esserci purtroppo casi di emulazione».
Se la Polizia non fornisce dati certi è anche perché, spiega l'avvocato, è difficile averne. Così come è difficile accertare la presenza di veleno. «Basta aver manipolato il materiale in modo scorretto, come una signora che l'ha tenuto in freezer, per renderlo inadatto ai test». Il suo consiglio è quindi, in caso di boccone sospetto, di lasciare tutto dov'è e chiamare la polizia, mettendo ovviamente in sicurezza i propri animali.
La denuncia è d'ufficio - Se dagli esami viene accertata la presenza di sostanze nocive, la denuncia per spargimento di veleni avviene d'ufficio. «Se l'animale è stato male o ha perso la vita, il proprietario può sporgere un'ulteriore denuncia. Gli animali sono considerati come dei beni, quindi può chiedere un risarcimento per il danno economico subito, comprese le spese veterinarie. Per la sofferenza causata, si può denunciare per maltrattamento sugli animali».
Un atto non solo contro gli animali - In concreto, però, che pena verrebbe comminata, se si trovasse il colpevole? «Al massimo una pena detentiva di 2 o 3 anni, ma se non si è recidivi, di solito si viene condannati a una pena pecuniaria, anche sospesa». A Jackson non è mai capitato di vedere qualcuno condannato al carcere. Se un bambino o un essere umano subisce un danno perché tocca o ingerisce il boccone, l'accusa potrebbe diventare di tentato omicidio. Ma le possibilità sono davvero remote. «Quando il veleno viene gettato nei giardini, la possibilità che dei bimbi gattonino o lo tocchino aumenta. Chi commette un gesto del genere deve capire che il rischio è elevato e che non è un atto solamente contro gli animali, sulla cui sorte purtroppo non tutti sono sensibili».
«Ci vorrebbero pene più severe» - Serve, a suo avviso, sensibilizzazione sul tema. Per quanto concernono le pene, da tempo l'avvocato ritiene che le pene per chi maltratta gli animali siano troppo esigue e la loro applicazione eccessivamente indulgente.