Cerca e trova immobili
CANTONE

Il funzionario in manette ha militato nel Bellinzona

Sullo scandalo dei permessi falsi l'impiegato dell'Ufficio migrazione e il 25enne hanno già ammesso le proprie responsabilità
tipress
Il funzionario in manette ha militato nel Bellinzona
Sullo scandalo dei permessi falsi l'impiegato dell'Ufficio migrazione e il 25enne hanno già ammesso le proprie responsabilità
LUGANO - Oltre ad essere un impiegato statale, il funzionario 28enne coinvolto nello scandalo dei falsi permessi (che vede al momento sei persone indagate) aveva una passione importante: il pallone. Il suo è più che un passatempo. Nel 2...

LUGANO - Oltre ad essere un impiegato statale, il funzionario 28enne coinvolto nello scandalo dei falsi permessi (che vede al momento sei persone indagate) aveva una passione importante: il pallone. Il suo è più che un passatempo. Nel 2015, infatti, il 28enne di origini italiane, (naturalizzato svizzero), ha militato tra le fila del Bellinzona calcio.

È lui lo "straniero" a cui faceva riferimento Norman Gobbi, assunto nel 2009, nominato nel 2010 e dipendente dell'Ufficio migrazione fino ad oggi.

Assieme a lui, lo ricordiamo, sono finiti in manette un 25enne già titolare di un’impresa di costruzione ora in liquidazione, una 28enne ex collaboratrice dell'Ufficio, un 27enne, e una 23enne (anch'essa ex-collaboratrice dell'ufficio cantonale della migrazione), tutti svizzeri, oltre a un 27enne cittadino turco.

Mentre questi ultimi due (arrestati in un secondo momento) negano di aver avuto un ruolo nella vicenda, come riferisce la Rsi, sia il funzionario 28enne che il 25enne hanno ammesso le proprie responsabilità.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE