Cerca e trova immobili
LUGANO

Arrestato il "signor Borsalino"

È accusato di bancarotta da 3 miliardi. Amministratore di due società in Ticino
Arrestato il "signor Borsalino"
È accusato di bancarotta da 3 miliardi. Amministratore di due società in Ticino
LUGANO - Il Ministero Pubblico segnala che oggi la Polizia cantonale, con la collaborazione della locale Polizia comunale, ha arrestato a Lugano, su richiesta di rogatoria e di mandato di cattura internazionali, l'imprenditore italiano Marco Marenco....

LUGANO - Il Ministero Pubblico segnala che oggi la Polizia cantonale, con la collaborazione della locale Polizia comunale, ha arrestato a Lugano, su richiesta di rogatoria e di mandato di cattura internazionali, l'imprenditore italiano Marco Marenco.

L'uomo, "patron" del noto cappellificio Borsalino, è accusato nel suo Paese di numerosi reati finanziari che ammonterebbero ad alcuni miliardi di euro. Nei suoi confronti è stata aperta la procedura d'estradizione.

Il 59enne è al centro di uno dei crack più grandi della storia italiana dopo Parmalat: circa tre miliardi di euro. Marenco, azionista di Borsalino, da piccolo imprenditore che vende tubi in rame era diventato uno dei principali operatori del mercato del gas prima, e un latitante e bancarottiere da record dopo.

I primi ad accorgersi che il suo operato aveva delle falle sono stati i funzionari dell’agenzia delle dogane di Alessandria: tutte le società che facevano trading di gas e non pagavano le accise facevano capo alla stessa persona: Marco Marenco.

Lentamente si è scoperta la voragine del suo sistema: debiti per oltre 3 miliardi di euro. Con il fisco, con Snam (società leader in Italia nel trasporto e dispacciamento di gas naturale), con le banche, con fornitori di gas italiani e stranieri, grandi e piccoli. Come vi sia riuscito spetterà ora agli inquirenti stabilirlo. 

Marenco è anche amministratore unico di una società immobiliare con sede a Savosa e di una società finanziaria per lo sviluppo industriale con sede a Lugano. 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE