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BOSCO GURIN

Bufera sui lavori forestali: "Ditte ticinesi snobbate"

Scintille per il semi isolamento del villaggio walser. E ora è polemica anche sull'azienda di Brusio che sta svolgendo il disboscamento
Bufera sui lavori forestali: "Ditte ticinesi snobbate"
Scintille per il semi isolamento del villaggio walser. E ora è polemica anche sull'azienda di Brusio che sta svolgendo il disboscamento
BOSCO GURIN - A Bosco Gurin non bastavano le polemiche sul semi isolamento del paese per tre settimane, dovuto a importanti lavori forestali. Ora nel villaggio walser si discute anche sul fatto che il compito sia stato affidato a una ditta grigi...

BOSCO GURIN - A Bosco Gurin non bastavano le polemiche sul semi isolamento del paese per tre settimane, dovuto a importanti lavori forestali. Ora nel villaggio walser si discute anche sul fatto che il compito sia stato affidato a una ditta grigionese, di Brusio. “Le altre 3 ditte che avevano risposto al concorso, sono state scartate – sostengono in coro alcuni abitanti del posto –. Ed erano ditte ticinesi, 2 addirittura della valle. Non si fa così”.

 

Affermazioni da prendere con le pinze, ma comunque piuttosto pesanti. A cui risponde Thomas Schiesser, capo dell’Ufficio forestale di Cevio. “In primavera c’è stato un regolare bando di concorso. Alla fine si sono fatte avanti quattro ditte, presentandoci i loro preventivi. Noi dovevamo considerare un determinato budget previsto dal nostro committente, la Divisione delle costruzioni”. I preventivi delle tre aziende ticinesi si aggiravano tutti sui 90.000 franchi. Diverso il discorso intavolato dalla ditta di Brusio: il lavoro, considerando anche l’acquisto della legna tagliata, sarebbe costato 16.000 franchi. “Per noi era la soluzione economicamente più conveniente”. Ma sembra che non sia l’unico fattore ad avere pesato. La ditta di Brusio sarebbe, infatti, dotata di mezzi meccanici particolari, all’avanguardia. Sinonimo di rapidità ed efficienza.

 

Schiesser respinge al mittente le critiche che stanno piovendo addosso al Dipartimento del territorio da parte di alcuni cittadini walser. “Abbiamo agito con cognizione di causa. Non potevamo prendere in considerazione offerte che superavano di gran lunga il tetto che avevamo stabilito. Nessuno, tra l’altro, ha fatto ricorso contro la decisione presa”.

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