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CANTONEScandalo in clinica: "Il mondo medico è pieno di omertà"

10.09.14 - 06:00
Lo dice Matteo Cheda, portavoce ticinese dell’Organizzazione svizzera dei pazienti, dopo il caso del vice primario truffatore a Locarno. La replica del dottor Franco Cavalli: "Non è più così"
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Scandalo in clinica: "Il mondo medico è pieno di omertà"
Lo dice Matteo Cheda, portavoce ticinese dell’Organizzazione svizzera dei pazienti, dopo il caso del vice primario truffatore a Locarno. La replica del dottor Franco Cavalli: "Non è più così"

LOCARNO – Un chirurgo fantasma, documenti falsificati, silenzi ben pagati. Attorno all’ospedale La Carità di Locarno non si è ancora dissolta la nebbia. E ora sono in molti a chiederselo: il caso del vice primario che ‘fatturava’ operazioni a cui lui non era nemmeno presente è isolato? Per Matteo Cheda, portavoce ticinese dell’Organizzazione svizzera dei pazienti, si tratta solo della punta dell’iceberg. “Ed è lo stesso comportamento dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) a farmelo pensare – sostiene – . Non c’è stata trasparenza. Questo chirurgo andava licenziato in tronco e poi denunciato alla Magistratura. Infine si sarebbe dovuto inviare un comunicato ai media”.  

Casta - La strada scelta, invece, è stata un’altra: via il medico (ma solo a gennaio) e nessuna segnalazione al Ministero pubblico, per mancanza di estremi per il reato penale. “Una decisione – riprende Cheda – che evidenzia l’omertà regnante in questo ambiente. D’altra parte, basti pensare che in Ticino è difficilissimo trovare un medico che faccia una perizia per dimostrare la colpevolezza di un altro medico. Ci si copre a vicenda. È una specie di casta. Il fatto che l’EOC abbia cercato di insabbiare la questione è gravissimo”. 

Codice etico - Cheda si appella all’etica dei medici. “Queste cose non si fanno. Non è un errore medico. È una truffa. Pensate un po’: qualcuno paga per avere un’operazione fatta da un determinato specialista, ma lui in realtà non è nemmeno presente in sala operatoria. Vi sembra corretto? Purtroppo ogni tanto spuntano situazioni simili, anche in altri Cantoni”.   

Dimissioni - La Magistratura nel frattempo ha deciso di fare le necessarie verifiche. Ancora Cheda: “Se dovesse essere accertato che sono stati coperti determinati reati, mi aspetto come minimo le dimissioni di chi ha insabbiato la vicenda. Questo è un ente pubblico”. E aggiunge: “Nel caso di Locarno i dirigenti sono ancora al loro posto e sono state sanzionate le segretarie. Non caschiamoci. Le segretarie sono solo costrette a eseguire gli ordini che arrivano dall’alto”.  

Miglioramento - Sulla questione interviene anche il medico Franco Cavalli, voce autorevole a livello internazionale. “L’omertà nel nostro settore? C’era fino a 25 anni fa circa. Fino ad allora per potere praticare la professione medica bisognava iscriversi all’ordine. Ora che quest’obbligo non esiste più, la situazione è nettamente migliorata”. 

Gruppi d’interesse - Cavalli non nega, tuttavia, che ancora oggi ci siano dei problemi nel sistema sanitario. “Ci sono gruppi d’interesse, questo sì. Tra medici ci si scambia pazienti, ad esempio. Soprattutto per ragioni economiche, per aiutarsi reciprocamente. Alcune situazioni a volte non sono ben chiare. A mio avviso, però, è fuori luogo parlare di casta nel 2014. Non dimentichiamoci, infine, che nel caso della Carità di Locarno la decisione di non denunciare il chirurgo è stata presa a livello amministrativo. Non sono stati dei medici a decidere di procedere in questo modo”. 

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