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"Guardate nei vostri terreni, potrebbe esserci il povero Sergio"

Gianni Rey, 63enne di Robasacco, va quasi tutti i giorni con il suo cane a cercare l’amico scomparso nel nulla lo scorso 4 gennaio. E ora lancia un appello disperato ai ticinesi
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"Guardate nei vostri terreni, potrebbe esserci il povero Sergio"
Gianni Rey, 63enne di Robasacco, va quasi tutti i giorni con il suo cane a cercare l’amico scomparso nel nulla lo scorso 4 gennaio. E ora lancia un appello disperato ai ticinesi
CONTONE – Quasi tutti i giorni esce di casa con il suo cane Avvent e parte alla ricerca dell’amico Sergio. Gianni Rey, 63 anni, di Robasacco, non vuole mollare. Lo fa soprattutto per Mirna Porta, la moglie dell’84enne sparito n...

CONTONE – Quasi tutti i giorni esce di casa con il suo cane Avvent e parte alla ricerca dell’amico Sergio. Gianni Rey, 63 anni, di Robasacco, non vuole mollare. Lo fa soprattutto per Mirna Porta, la moglie dell’84enne sparito nel nulla lo scorso 4 gennaio a Contone. Ma anche perché, sotto sotto, ci spera ancora. Spera che Sergio sia vivo, da qualche parte, vittima di un grosso vuoto di memoria. Avvent continua a fiutare la stessa pista, quella che si estende per circa un chilometro e mezzo da casa Porta fino alla stazione di Cadenazzo. Poi va in confusione. “Non so più cosa pensare – dice Rey –. Il mio cane non ha mai cambiato strada. E anche quelli della polizia sono andati più volte nella stessa direzione”.

Suicidio da escludere - Avvent è un pastore belga di 8 anni. Ha un passato al servizio della polizia ed è un animale abbastanza abituato a questo genere di esercizi. “Nelle ultime settimane – sottolinea Rey – abbiamo girato tutto il Piano di Magadino. Siamo stati nei boschi, lungo il fiume, alle bolle, nelle stalle, nelle serre, nei campi. Niente. Di Sergio neanche l’ombra. Io Sergio lo conosco bene. È un tipo in gamba, forse stava diventando un po’ smemorato, ma era felice. Non avrebbe mai pensato di togliersi la vita. L’idea che si sia suicidato non mi passa neanche per la testa”.

L’ombrello mai ritrovato - Rey sta seguendo, privatamente, due possibili piste. “Secondo me, o è salito su un treno diretto chissà dove. Oppure si trova, purtroppo morto, in un posto non troppo lontano da casa sua. Sergio era, anzi è, un discreto camminatore. Ma quel giorno faceva freddo, pioveva. In più si stava avvicinando il buio e lui non era assolutamente attrezzato per fare lunghe camminate. Aveva il suo solito grembiulone da lavoro blu. Nessuna giacca. La cosa più strana è che non è mai stato ritrovato nemmeno il suo ombrello di colore grigio, con piccoli puntini neri. Mi sto rompendo la testa giorno e notte per questa storia”.    

Senza soldi e senza documenti - Mentre stasera il caso di Sergio Porta sarà probabilmente di nuovo affrontato dalla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’, la polizia cantonale continua, inspiegabilmente, a non rilasciare alcuna dichiarazione su eventuali segnalazioni. Gli amici dell’ex segretario comunale di Contone restano in costante apprensione. “Mi faccio mille domande – riprende Rey –. Mi chiedo come mai il mio cane non abbia mai percorso un’altra direzione. Allo stesso tempo, ammettendo che Sergio sia effettivamente salito su un treno, mi domando come mai nessuno l’abbia notato. Tra l’altro quel giorno Sergio non aveva con sé né soldi, né documenti. È tutto stranissimo. Anche perché le telecamere di videosorveglianza di un’azienda situata lungo il tragitto tra casa sua e la stazione sembrano non averlo inquadrato".    

Appello disperato - Gianni Rey, che con altri amici di Sergio non ha mai interrotto le ricerche, è preoccupato. “Soprattutto per la moglie Mirna. Fino adesso ha retto, ma l’attesa è estenuante. Vorrei fare un appello a tutti gli abitanti del Piano e, più in generale, a tutti i ticinesi. Guardate nei vostri terreni, nei vostri giardini, nelle vostre stalle, nelle vostre serre. Nascosto da qualche parte potrebbe esserci il cadavere del povero Sergio”.

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