«Polizia: vogliamo continuare a nascondere la testa sotto la sabbia?»

Interpellanza interpartitica. Isabella (Centro): «Se questo è l’atteggiamento, si comprende perché tre agenti su quattro vogliono andarsene».
Interpellanza interpartitica. Isabella (Centro): «Se questo è l’atteggiamento, si comprende perché tre agenti su quattro vogliono andarsene».
BELLINZONA - Il sondaggio sullo stato di salute della Polizia cantonale continua a fare discutere.
Con un'interpellanza interpartitica, presentata da Claudio Isabella e da colleghi del Centro, PS, UDC, Verdi e MPS, si chiede «una risposta urgente e trasparente da parte del Consiglio di Stato, affinché venga garantita una gestione chiara ed efficace delle risorse nella Polizia cantonale, a tutela della sicurezza dei cittadini e del benessere degli operatori». Anche alla luce «delle risposte fornite in aula dal responsabile politico della polizia».
«È per noi inaccettabile che il lavoro serio dei professionisti, così come la parola degli agenti, venga sminuito - commenta Isabella - Quanto emerso dai sondaggi dovrebbe essere accolto in modo costruttivo per migliorare la situazione, non screditato: se questo è l’atteggiamento, si comprende perché tre agenti su quattro vogliono andarsene. A nostro avviso, si impone un confronto trasparente e urgente». Il riferimento è alle risposte di Claudio Zali in Gran Consiglio all'interrogazione del deputato del Centro Giovanni Capoferri.
Un atteggiamento definito «poco rispettoso verso professionisti che, con serietà e dedizione, hanno cercato di comprendere la situazione interna e il clima lavorativo all’interno del Corpo di Polizia». È plausibile che il Consigliere di Stato, avendo assunto da poco la responsabilità del dossier, non abbia ancora avuto modo di confrontarsi direttamente con la base del Corpo e, di conseguenza, non conosca appieno la realtà operativa e le dinamiche interne».
«L’iniziativa - ricorda il documento - è nata con l’obiettivo di promuovere maggiore trasparenza nella gestione delle risorse e nella comunicazione interna della Polizia cantonale. Essa trae origine, tra l’altro, dalla mancata condivisione dei risultati di una precedente indagine interna denominata “Fisica-mente”, condotta dal Comando della Polizia cantonale. Già allora erano emerse criticità significative nell’ambiente lavorativo, ma gli esiti non sono mai stati comunicati in modo chiaro e accessibile al personale».
La carenza di trasparenza «è stata indicata dagli agenti come uno dei principali aspetti da migliorare. Tale mancanza è stata confermata anche dalle dichiarazioni del Consigliere di Stato, il quale ha affermato di non aver visionato i risultati del sondaggio, nonostante questi siano stati regolarmente trasmessi e illustrati al Comando, nonché inviati al Dipartimento dalle organizzazioni sindacali».
Da qui le 10 domande
- Il Consigliere di Stato responsabile della Polizia intende avviare un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali per affrontare in modo costruttivo le criticità emerse, oppure intende mantenere l’attuale atteggiamento di chiusura, come traspare dalle sue prime dichiarazioni?
- I risultati della precedente indagine interna sono stati presentati in modo completo al personale che vi ha attivamente partecipato?
- A chi era stata commissionata la precedente indagine interna e a quanto ammontavano i relativi costi?
- Quali sono i risultati dettagliati di tale sondaggio interno? Chiediamo di ottenere la copia integrale dei risultati.
- Nell’indagine “Fisica-mente” erano emerse situazioni di disagio o criticità riemerse con il sondaggio pubblicato di recente? Se sì, quali?
- Sono stati adottati correttivi o misure concrete per migliorare la situazione sulla base delle risultanze dell’indagine “fisica-mente”? In caso affermativo, quali azioni sono state intraprese?
- Dal sondaggio sindacale emerge che una parte significativa dei gendarmi si considera in numero insufficiente e sottoposta a elevati livelli di stress. Tenendo conto che il personale in pattuglia è il primo ad intervenire in situazioni di urgenze e che lo stress può rappresentare un rischio per la sicurezza e la salute, perché non si è intervenuti, nonostante i ripetuti segnali d’allarme?
- Dal sondaggio è emerso che all’interno della Polizia vi sono difficoltà nella conciliazione tra lavoro e vita familiare, nonché nella possibilità di impiego a tempo parziale, in particolare per il personale femminile. A questo proposito, quante sono attualmente le donne attive nella Polizia cantonale? Si richiedono i dati suddivisi per area.
- Com’è evoluto l’organigramma della Polizia negli ultimi anni? Si richiedono gli organigrammi di dettaglio con gli effettivi, suddivisi per Area, relativi agli anni 2010, 2015, 2020 e 2025.
- Quali sono attualmente le priorità strategiche identificate dalla governance della Polizia cantonale nelle rispettive aree?





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