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Ricoperti di zecche dopo una passeggiata: «Eravamo pieni»

Medico cantonale e veterinario cantonale mettono in guardia: «Anche quest'anno c'è da attendersi una forte presenza. Fondamentale la prevenzione»
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Ricoperti di zecche dopo una passeggiata: «Eravamo pieni»
Medico cantonale e veterinario cantonale mettono in guardia: «Anche quest'anno c'è da attendersi una forte presenza. Fondamentale la prevenzione»

LUGANO - È un racconto che fa rabbrividire quello della coppia andata negli scorsi giorni a fare una passeggiata, in compagnia del proprio cane, nella zona di Lavizzara (Prato-Sornico, Monti di Rima e Broglio).

Partiti in tre, infatti, sono tornati in sgradita compagnia. «A un certo punto ci siamo accorti che il cane era pieno di zecche. Saranno state oltre un centinaio». Anche i due proprietari se ne sono trovate diverse sulla pelle e numerose che salivano dai vestiti.

Ormai anche d'inverno - L'accaduto desta sicuramente preoccupazione. Giustificata? «Con l’arrivo della bella stagione e l’aumento delle attività all’aria aperta, come escursioni, passeggiate nei boschi e picnic, cresce anche il rischio di incontrare le zecche», ci confermano dall'Ufficio del medico cantonale (Umc). «Questo accade perché ci esponiamo alle zecche frequentando più spesso gli ambienti tipici del loro habitat, come il sottobosco, fino a quote di 1500-1600 metri».

«Questi piccoli acari - viene precisato - sono attivi soprattutto da marzo a ottobre, quando le temperature superano i 10 °C, ma non è raro avvistarli anche durante le giornate invernali particolarmente miti e soleggiate. Alle nostre latitudini, gli inverni più corti e miti, rispetto al passato, favoriscono l’aumento della popolazione delle zecche permettendo loro di prolungare il ciclo vitale e di completarlo più rapidamente. Non ci sono dei dati di monitoraggio sulle popolazioni di zecche, ma la tendenza è questa, non solo in Ticino».

Vettori di malattie - I rischi non mancano, come noto. «Le zecche preoccupano perché sono dei vettori e possono trasmettere delle malattie all’uomo - ci spiega l'Umc -. In Svizzera sono presenti due malattie trasmesse dalla zecca Ixodes ricinus: la borreliosi di Lyme (causata da un batterio di nome Borrelia burgdorferi sensu lato) e la meningoencefalite verno-estivale (causata da un virus). Da notare che quest’ultima malattia non è presente in Ticino. Al momento il numero di casi delle due malattie è più o meno in linea con gli anni precedenti. L’anno scorso in Svizzera sono stati riportati 11380 casi stimati di borreliosi di Lyme e 433 casi di meningoencefalite verno-estivale».

Come muoversi - La prevenzione è fondamentale sia contro le zecche - attraverso l’uso di repellenti, l’ispezione del corpo al ritorno da passeggiate, ecc. -, sia contro la meningoencefalite da zecca, per la quale, viene precisato «esiste un vaccino efficace e ben tollerato».

Rimuoverla con attenzione - La prima cosa da fare quando si trova una zecca attaccata alla pelle è «rimuoverla il prima possibile, preferibilmente con una pinzetta, per ridurre il rischio di infezioni». Non è quindi necessario aspettare di recarsi dal medico o in farmacia per farlo. «È importante - conclude l'Umc - ricordare che non tutte le zecche sono portatrici di malattie. Inoltre, è possibile segnalare la presenza di zecche tramite l’App Zecche, contribuendo così alla creazione di una mappa utile a tutti gli utenti».

Anche il veterinario cantonale Luca Bacciarini conferma la forte presenza, dovuta alla «stagione calda e umida».

Come rimuoverle dal proprio animale - «Importante - spiega - è toglierle subito e in modo corretto, afferrandole con una pinzetta il più possibile vicino alla testa senza schiacciarne la parte molle. Il procedimento deve avvenire in modo lento e progressivo esercitando una leggera trazione, questo per evitare che la testa rimanga nella pelle. Sono da evitare tutti gli altri metodi. Se non siamo in grado di farlo meglio rivolgersi al proprio veterinario», precisa Bacciarini.

La prevenzione vale anche per gli animali d'affezione: «Cani e gatti possono essere protetti con collari o con l’applicazione direttamente sulla pelle di determinate sostanze repellenti. Occorre prestare attenzione al fatto che determinate sostanze non possono essere utilizzate sui gatti; chiedete quindi sempre consiglio al vostro veterinario». «Le zecche - conclude Bacciarini - posso trasmettere diversi patogeni anche ai nostri animali domestici e quindi anche ai nostri cani e gatti. I cambiamenti climatici inducono una presenza sempre più estesa delle zecche ad alte altitudini ma pure l’apparizione di specie di zecche originarie dei paesi mediterranei e di nuovi patogeni. I nostri animali possono inoltre entrare in contatto con questi patogeni anche quando andiamo con loro in vacanza. La regola generale è quindi la prevenzione proteggendo i nostri animali dalle zecche ma anche da altri parassiti».

Ulteriori informazioni su malattie, prevenzione e rimozione corretta delle zecche sono disponibili in un opuscolo scaricabile dal sito dell’Ufficio del medico cantonale: www.ti.ch/zecche

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