Chiamano per truffare, e lo fanno con il tuo numero

Sono tanti i ticinesi che finiscono nella rete dello spoofing, ma non tutti se ne accorgono. La storia di una di loro.
LUGANO - Il cellulare squilla di primissima mattina, il numero è sconosciuto. La risposta assonnata: «Pronto, chi è?», dall'altra parte i toni sono scocciati ma la domanda è analoga: «Se mai chi è lei, che mi ha chiamato all'una e mezza di notte», a cui segue la replica: «No guardi che non sono stata io» e il grande interrogativo finale: «Ma allora chi è stato?».
Questo siparietto telefonico, che riguarda la luganese Mariella*, potrebbe essere - e in effetti lo è - la fotocopia di quello di (presumibilmente) diversi altri ticinesi trovatisi coinvolti loro malgrado in un caso di spoofing.
Preoccupata per un furto del suo numero, Mariella chiama subito Swisscom che conferma che sì il contatto telefonico con il numero sconosciuto c'è stato ma che, in definitiva, c'è poco da fare. Se fosse davvero preoccupata l'unica soluzione possibile sarebbe la disattivazione del suo numero. «Possibile? Mi sembra una soluzione drastica, ce l'ho da una vita...», si chiede.
La verità è che la vera vittima di tutto questo non è lei, anche se è senz'altro un danno collaterale della stessa, ma piuttosto le persone che hanno ricevuto le chiamate dal suo numero e magari hanno risposto: «Queste persone rischiano di cadere nella truffa se rispondono alla chiamata e seguono le istruzioni (installare un software sul cellulare o PC, trasferire denaro, fornire password, inserire codici di ricarica, ecc.)», spiega a tio.ch sempre Swisscom.
Il numero di Mariella, inoltre, non è stato “rubato” nel vero senso della parola ma piuttosto “copiato” e utilizzato come maschera da call center automatizzati che si trovano per lo più all'estero: «Questi sistemi generano un'infinità di numeri possibili sia come fonte della chiamata, sia come destinazione», ci spiega il portavoce Stefano Dell'Era. Il numero in sé, quindi, non viene toccato: «Il contatto può avvenire solo se la persona che ha ricevuto la chiamata richiama il numero “clonato”», come nel caso di Mariella.
La lotta ai criminali che utilizzano questo metodo è estremamente complicata: «Lo spoofing è un fenomeno internazionale. La tracciabilità è generalmente molto difficile se non addirittura impossibile. Numerosi fornitori di telecomunicazioni internazionali possono trovarsi tra il chiamante e il chiamato», continua la compagnia telefonica, «Swisscom ha implementato diverse misure anti-spoofing nella sua rete e lavora continuamente per proteggere ancora meglio i propri clienti. In media blocchiamo già circa 1 milione di queste chiamate al mese. Tuttavia, non esiste una protezione completa, anche perché i metodi dei truffatori cambiano continuamente. È un po' come il gioco del gatto con il topo».
Come ci si protegge? «Consigliamo ai nostri clienti di essere vigili e prudenti. Gli utenti sono invitati a non fornire mai informazioni, dati personali (come password, codici PIN, ecc.) o installare software sul cellulare o PC. Inoltre, consigliamo di attivare il filtro chiamate. Se i clienti hanno attivato il filtro chiamate, sono protetti contro le chiamate pubblicitarie indesiderate e anche contro alcune chiamate di spoofing».
E per chi, come Mariella, si preoccupa del proprio numero? «In genere, i truffatori utilizzano un numero solo per un brevissimo periodo, effettuano molte chiamate e poi passano al numero successivo. Quando il cliente se ne accorge, lo spoofing attivo è già terminato, ma è possibile che le richiamate continuino ad arrivare per un certo periodo, come una sorta di "effetto eco" e sono naturalmente molto fastidiose per chi né colpito. In questi casi, supportiamo i clienti se desiderano cambiare numero»
*vero nome noto alla redazione