VPOD: «Il Governo e il DECS garantiscano l'inserimento professionale di questi giovani docenti».
BELLINZONA - Il VPOD prende posizione sulla vicenda dei 13 aspiranti docenti di italiano che, «sebbene al termine dell'abilitazione per il medio-superiore», «non si vedranno garantito alcuno sbocco professionale».
Il sindacato «esprime apprensione» e sottolinea come «avesse già sollevato questa problematica» in estate con un comunicato che evidenziava «la diminuzione delle ore attribuibili ai docenti neoabilitati al DFA per le materie di italiano, storia e inglese nella scuola media».
IlVPOD comprende «il disagio di questi aspiranti docenti e siamo solidali con le loro rimostranze intese a rivendicare il necessario sostegno occupazionale del Cantone in questa delicata circostanza. Ricordiamo infatti che, oltre ad essere oggi confrontati con una prospettiva occupazionale imprevista e incerta, essi hanno già dovuto seguire il periodo di formazione presso il DFA in una situazione di particolare precarietà. Nel contempo, ribadiamo con forza la necessità di approfondire e monitorare il coordinamento tra il DECS e il DFA, affinché simili contingenze non abbiamo a ripetersi».
Nell’immediato, «chiediamo in conclusione al Governo e al DECS di adottare con urgenza le misure necessarie a garantire l’inserimento professionale di questi giovani docenti. Ad esempio, andrà implementata una modulazione più flessibile delle sezioni scolastiche, un’agevolazione nell’accesso alle scuole professionali, l’introduzione di una facilitazione per accedere alle supplenze, come pure un rinnovato sforzo nel sondare le ore di insegnamento attribuibili a questa categoria più in difficoltà. In quest’ottica, ribadiamo infine la rivendicazione di ripristinare la trasformazione delle supplenze in incarico a partire dalla 17a settimana, al fine di favorire la stabilità occupazionale dei docenti supplenti (soprattutto giovani)».