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LODRINO

«Abbiamo paura ad andare a casa dei clienti»

Dopo la tragedia sui monti di Lodrino, le professioniste del sesso raccontano il loro disagio: «Il servizio a domicilio è un'incognita».
Foto Tio.ch
La porta del rustico in cui si è consumato il dramma.
«Abbiamo paura ad andare a casa dei clienti»
Dopo la tragedia sui monti di Lodrino, le professioniste del sesso raccontano il loro disagio: «Il servizio a domicilio è un'incognita».

LODRINO - «Non so se dopo questa storia farò ancora servizio a domicilio. Sono terrorizzata. Scioccata». Il sospiro infinito è di una collaboratrice attiva presso il Motel X a Castione, noto locale a luci rosse. È sconvolta per quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica in un rustico sui monti di Lodrino. Con una 21enne attiva nel mondo della prostituzione uccisa con un'arma da fuoco. 

Una vicenda poco chiara – Il 27enne proprietario del rustico, stando alle prime ipotesi, avrebbe poi tentato il suicidio. Attualmente si trova ricoverato all'ospedale Civico di Lugano in condizioni molto gravi. Il giovane, secondo informazioni raccolte da tio.ch, era conosciuto nel mondo a luci rosse. Per un periodo aveva frequentato proprio il Motel di Castione. Sabato sera invece aveva "invitato" una 21enne rumena nella casetta in località A Fòrn.

«Non sai mai chi ti trovi di fronte» – «Quando vai a casa di qualcuno non sai mai chi ti trovi di fronte – ammette un'altra lavoratrice del sesso che opera nel Luganese –. Ogni volta è un'incognita. Io ho i miei sistemi per tentare di proteggermi. Ma non voglio svelarli. Anche su questo cerchiamo di essere riservate».

«Qui mi sento protetta» – «Ho sempre avuto paura di queste cose – sostiene un'altra ragazza del Motel X –. Per questo preferisco lavorare in un locale erotico. Qui mi sento protetta e al sicuro. Se arrivano i clienti, bene. Altrimenti pace. La vita è una sola. Dopo questa vicenda a maggior ragione penso di avere fatto la scelta più giusta per me».

«Bisogna evitare luoghi isolati» – Vincenza Guarnaccia, responsabile di Primis, ha quotidianamente a che fare con le professioniste del sesso. «È chiaro che chi lavora in un locale erotico è più protetta rispetto a chi opera in appartamento o fa servizio a domicilio. Noi parliamo di prevenzione alla violenza e diamo dei consigli su come lavorare in sicurezza. Quando si va da qualcuno che non si conosce bisognerebbe sempre lasciarlo detto a una persona amica, con tanto di indirizzo. È importante capire in che zona si sta andando, evitando luoghi isolati. Consigliamo anche, se possibile, di conoscere un po' prima la persona con un incontro in un luogo pubblico».

«Spetta alle singole persone tutelarsi» – Stando all'esperta, anche farsi accompagnare da una persona fidata è una soluzione utile. «Sappiamo che esiste una lista nera in cui le lavoratrici inseriscono i numeri di telefono e i recapiti dei clienti aggressivi. Così le professioniste si aiutano a vicenda e possono evitare problemi. Poi spetta alle singole persone tutelarsi. Chi svolge questo lavoro da più tempo ha sviluppato una maggior capacità di proteggersi, le persone più giovani potrebbero essere più vulnerabili. Dipende anche dalla situazione personale ed economica di ciascuna lavoratrice. A volte la necessità di lavorare può mettere le persone in una situazione a rischio».

Sulla lista nera – Mentre gli inquirenti dovranno chiarire le eventuali responsabilità delle due persone che hanno accompagnato la 21enne a Lodrino, il quotidiano La Regione ha appurato che il 27enne faceva parte proprio della lista nera menzionata da Guarnaccia. La giovane deceduta nel suo rustico era una rumena residente all'estero. Probabilmente non faceva parte di quel circuito di professioniste che avevano accesso alla fatidica lista.

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