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TENERO

Papà preso per il collo e scaraventato a terra

È accaduto davanti a decine di bambini a un torneo di calcio. Torna la violenza? La Federazione: «Un mese fa aggredito un giovane arbitro».
Ti-Press (archivio)
Papà preso per il collo e scaraventato a terra
È accaduto davanti a decine di bambini a un torneo di calcio. Torna la violenza? La Federazione: «Un mese fa aggredito un giovane arbitro».
TENERO - Lo prende per il collo e lo fa cadere a terra. Raptus da parte di un genitore nei confronti di un altro papà. È accaduto domenica a Tenero, a margine di un torneo di calcio di bambini. Fulvio Biancardi, presidente della Federazione calcist...

TENERO - Lo prende per il collo e lo fa cadere a terra. Raptus da parte di un genitore nei confronti di un altro papà. È accaduto domenica a Tenero, a margine di un torneo di calcio di bambini. Fulvio Biancardi, presidente della Federazione calcistica ticinese, ammette: «Abbiamo fatto tanta sensibilizzazione. Purtroppo il rischio zero non esiste». 

Frustrazioni proiettate sui ragazzi – L'episodio di Tenero nasce da futili motivi legati a quanto stava accadendo in campo. Questo retroscena rappresenta un'aggravante. «Significa che ad alcuni può partire il raptus da un istante all'altro – dice Biancardi –. Questi atteggiamenti non li possiamo prevedere o controllare. Un mese fa, sempre in una partita di allievi, stavolta su un altro campo, un genitore aveva messo le mani addosso a un giovane arbitro. Assurdo. Certi genitori si scaldano. Pensano che loro figlio diventerà Messi o Ronaldo. Proiettano le loro frustrazioni sui ragazzi».

Carta etica: ma è abbastanza? – Il fenomeno della violenza attorno ai campi del calcio regionale sembrava essere in calo. Si è di fronte a un ritorno del problema? «La campagna di sensibilizzazione l'avevamo fatta prima della pandemia. Avevamo fatto firmare una carta etica a ogni singolo giocatore che poi avrebbe dovuto sensibilizzare i rispettivi famigliari. Numericamente siamo contenti. I casi sono calati di diverse decine. Ma se ne verificano ancora. E un paio di volte all'anno si sfocia addirittura in una denuncia». 

«Muoviamo una grande massa» – Biancardi elenca alcune cifre: «Ogni weekend, considerando anche i campionati dei "grandi", su suolo ticinese e in Mesolcina si svolgono circa 300 partite. Il calcio regionale muove circa 15'000 tesserati, a cui vanno aggiunti tutti gli accompagnatori, i famigliari e i tifosi. Di fronte a una simile massa di gente, azzerare gli episodi violenti è impossibile. Qualche episodio sgradevole fa parte del gioco».

Nuova analisi durante la pausa invernale – E quindi? Non resta che rassegnarsi? «No, certo che no – puntualizza Biancardi –. Alla fine del girone di andata, durante la pausa invernale, faremo un'analisi attuale di come stanno andando le cose. E se sarà il caso dalla primavera riprenderemo a insistere sulla prevenzione».  

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