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LUGANOUSI, la nuova collaborazione tra Biomedicina e la Rockefeller University

31.05.23 - 09:42
L'accordo rafforzerà la collaborazione tra i due istituti su progetti specifici
Foto USI
USI, la nuova collaborazione tra Biomedicina e la Rockefeller University
L'accordo rafforzerà la collaborazione tra i due istituti su progetti specifici

LUGANO - L'Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) di Bellinzona e la Rockefeller University di New York hanno annunciato l'inizio di un'importante collaborazione strategica per il progresso della ricerca sulle malattie infettive.

Come dimostrato dalla pandemia di Covid-19, la ricerca scientifica è sempre più interdisciplinare e le collaborazioni internazionali tra istituti leader facilitano scoperte significative che aiutano gli scienziati a comprendere meglio le malattie e a sviluppare contromisure.

L’iniziativa è possibile grazie al sostegno della Fondazione Leonardo e della Fondazione Helmut Horten. L'Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB), affiliato all'Università della Svizzera italiana (USI), e la Rockefeller University annunciano di aver finalizzato un accordo di collaborazione scientifica per lo studio delle malattie infettive, comprese quelle con potenziale epidemico.

«L'accordo consentirà di rafforzare la collaborazione tra i due Istituti su progetti specifici, promuovendo al contempo lo scambio di conoscenze e di personale accademico tra Bellinzona e New York» si legge in una nota dell'USI.

La Rockefeller University (www.rockefeller.edu) è considerata uno dei centri più importanti al mondo per la ricerca e la formazione nel campo della biomedicina e conta attualmente cinque premi Nobel nel suo corpo docenti, tra cui il Prof. Charles M. Rice, che dirige il nuovo Istituto per la ricerca sulle malattie infettive globali della Fondazione Stavros Niarchos (SNF) presso la Rockefeller University. Dal 2021, il Dr. Rice è anche membro del Consiglio scientifico dell'IRB. «L'IRB si occupa dello studio dei meccanismi di difesa immunologica dell'organismo e delle basi fisiopatologiche delle malattie infettive, infiammatorie, degenerative e tumorali, al fine di individuare nuove strategie
terapeutiche. L'IRB e la Rockefeller University hanno una missione comune: far progredire la conoscenza a beneficio della salute umana».

«L'accordo tra l'IRB e la Rockefeller University rappresenta un significativo passo avanti nello sviluppo dell'IRB e della sua posizione nel panorama accademico svizzero e internazionale», afferma il presidente della Fondazione IRB, Avv. Gabriele Gendotti. «Questo passo è importante anche alla luce delle attuali incertezze nel rapporto di cooperazione scientifica tra Svizzera e Unione Europea» aggiunge.

«Il valore strategico per il nostro Istituto è notevole», osserva dal canto suo il Direttore dell'IRB, Prof. Davide Robbiani. «Le sfide globali, come le malattie emergenti, richiedono un lavoro di squadra. Abbiamo collaborato efficacemente con i colleghi della Rockefeller University durante la pandemia di Covid-19 e siamo lieti di poter ora rafforzare questa collaborazione».

Dagli Stati Uniti arrivano anche le dichiarazioni del Dr. Rice: «Le attività di ricerca scientifica svolte a Bellinzona soddisfano gli standard più elevati. Questo è emerso con
chiarezza durante una recente valutazione da parte del Consiglio scientifico, un gruppo di esperti esterni di cui faccio parte» ha aggiunto il Dr. Rice che conclude: «Accolgo con piacere l'opportunità di lavorare a stretto contatto con l'IRB negli anni a venire».

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