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CANTONEChe fine fa la merce scaduta (o che non si può più vendere) al supermercato

08.05.23 - 06:30
La lotta allo spreco è creativa e parte già dagli scaffali. Ecco le strategie di Migros, Coop & co.
Archivio Tipress
Che fine fa la merce scaduta (o che non si può più vendere) al supermercato
La lotta allo spreco è creativa e parte già dagli scaffali. Ecco le strategie di Migros, Coop & co.

BELLINZONA - Tonnellate di cibo, che finisce per scadere e viene irrimediabilmente sprecato. Anche nella tradizionalmente pulita e attenta Svizzera il fenomeno del food waste (termine anglosassone che significa letteralmente “rifiuti alimentari”) ha un’importanza primaria nell’impatto ecologico dell’uomo sulla natura.

Già, perché, al di là del puro e semplice spreco di nutrienti, nel cestino - assieme al prodotto - ci finisce anche tutta l’energia impiegata per realizzarlo, e trasportarlo.

Stando a quanto riportato dall’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) si parla di circa un alimento ogni tre, ovvero 2,8 milioni di tonnellate (dati del 2019) per circa 330 kg per persona.

Chi “spreca” di più?

Viste le grandi quantità gestite quotidianamente, verrebbe da dire i supermercati ma non è così. Il contributo (negativo) maggiore è quello delle economie domestiche che generano quasi il 40% dell’impatto ambientale totale del food waste in Svizzera.

Da una parte c’entra li fatto che il consumatore, essendo l’ultimo anello della catena, accumula su di sé tutto il costo di risorse ed energia. Dall’altra, si può dire che gli svizzeri non sono proprio attentissimi e, scrive il Wwf, di media circa un terzo dei prodotti acquistati, finisce nel sacco dei rifiuti.

Tornando a parlare dei supermercati, va detto che in generale i dettaglianti attivi sul territorio ticinese aderiscono all’impegno ratificato dalla Confederazione (vedi box) per la lotta allo spreco ha varato un piano pluriennale, con diverse misure. Scopriamo quali.

Migros 

Punto chiave del sistema di efficienza di Migros Ticino è in primo luogo l’organizzazione che «passa da tutti i più avanzati applicativi e sistemi per la gestione degli ordini e della rotazione/smistamento della merce: oggi non funziona più come in passato e di principio si lavora senza scorte, ottimizzando lo stock sul punto vendita e riducendo il più possibile le eccedenze», conferma l’azienda attraverso il suo portavoce. 

Presso Migros Ticino il 97,8% della merce viene in qualche modo riutilizzato: oltre ai bollini-ribasso, ci si appoggia a Tavolino Magico per la consegna di merce (anche fresca) non più vendibile, ma impeccabile. «Ottimi risultati», presso la grande M del servizio via app antispreco dei box di Too Good to Go. Nel 2022 nel nostro cantone ne sono state ritirate 28'382.

Per quanto riguarda la merce danneggiata o parzialmente degradata (circa il 2,2% del totale) questa viene donata agli allevatori locali come mangime per animali (soprattutto il pane) oppure viene recuperato tramite fermentazione (biogas) o nel compostaggio (diventando concime).

Coop

«Per noi evitare lo spreco è una questione di primaria importanza e per la quale ci impegniamo molto », spiega a tio.ch la portavoce di Coop che conferma come il 99,8% del cibo in vendita viene in qualche modo riutilizzato.

Ad affiancare i ben noti bollini «per evitare lo spreco» anche qui ci sono i box di Too Good to Go, disponibili in 151 negozi in tutta la Svizzera. Questi «hanno garantito circa 123’700 pasti nel solo 2022», conferma il dettagliante. 

Altro partner importanti sono Tavolino Magico e Tavola Svizzera al quale il dettagliante ha donato prodotti alimentari che non possono più essere venduti per un totale stimato di 20 milioni di pasti.

Da citare anche l'iniziativa legata alle verdure a marchio Ünique, di forme particolari e fuori norma - ma comunque commestibili - che vengono vendute a prezzo ridotto: «Con questa proposta Coop, insieme ai produttori, risparmia ogni anno più di 1'750 tonnellate di frutta e verdura e dimostra che, nonostante l'aspetto inusuale, si tratta di alimenti qualitativamente perfetti e gustosi».

Lidl Svizzera

Da Lidl Svizzera ordini più mirati possibile per la merce fresca, «di modo da scartare meno prodotti possibile», conferma l'azienda. Oltre agli sconti (fino al 30%) dei prodotti in scadenza, anche il pane del giorno prima è venduto il giorno dopo a prezzo ridotto.

«Lidl Svizzera è stata la prima impresa di commercio al dettaglio ad aver aderito all’iniziativa "Spesso buono oltre”», spiega via portavoce il dettagliante, «in passato, si indicava solo la dicitura standard “Da consumarsi preferibilmente entro ...”. Poiché, se conservati correttamente, molti prodotti risultano ancora utilizzabili ben oltre questa data, lo indichiamo opportunamente sulle confezioni: diversi prodotti delle nostre marche accanto alla dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro ...”è visibile anche l’indicazione “Spesso buono oltre”».

La partnership con Too Good to Go è, invece, di lungo corso (dal 2019) così come quella con enti benefici: Tavolino Magico, Tavola Svizzera o Caritas. 

Aldi Svizzera

«Grazie a un assortimento a rotazione ben strutturato e trasparente sono veramente pochi i prodotti che devono essere rimossi dalla vendita a causa del superamento della data minima di conservabilità. Il nostro sistema informatico per le ordinazioni permette inoltre alle filiali di pianificare le quantità in modo estremamente preciso. Queste misure ci permettono di vendere quasi tutti gli alimenti nelle nostre filiali», spiega invece Aldi Svizzera.

Oltre agli sconti all'avvicinarsi alla data di scadenza - e alla partnership con Table Svizzera, Tavolino Magico, RestEssBar e Caritas - il dettagliante punta anche sulla sensibilizzazione affinché «i consumatori e le consumatrici, ad esempio facendo loro notare che gli alimenti possono essere ancora commestibili anche dopo aver superato la data di scadenza».

La lotta allo spreco parte da Berna

 Il 6 aprile 2022 il Consiglio federale ha adottato un piano d'azione contro lo spreco alimentare rivolto a tutte le aziende e organizzazioni dell'industria alimentare lungo le catene di approvvigionamento e di valore, come pure a Confederazione, Cantoni e Comuni. L’obiettivo dichiarato è dimezzare entro il 2030 la quantità di perdite alimentari evitabili in Svizzera (rispetto al 2017). Questo potrà essere raggiunto attraverso una collaborazione con e fra i settori e un’adeguata progettazione e prioritizzazione delle misure. Il piano d'azione è suddiviso in due fasi. La prima (dal 2022 al 2025) comprende sette misure sotto la responsabilità del settore economico, cinque misure del settore pubblico e due concernenti l'informazione e l'educazione. Nel 2025 la Confederazione pubblicherà dati aggiornati sulle perdite di derrate alimentari in tutte le fasi della catena di approvvigionamento e di valore - ossia agricoltura, industria di trasformazione, commercio, gastronomia ed economie domestiche -, e valuterà se le misure del piano d'azione sono sufficienti.

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