Pioggia di firme contro la tassa di collegamento



Il Comitato interpartitico ha consegnato oltre 16mila sottoscrizioni alla Cancelleria dello Stato
Il Comitato interpartitico ha consegnato oltre 16mila sottoscrizioni alla Cancelleria dello Stato
BELLINZONA - Dieci scatoloni colmi di firme di cittadini ticinesi hanno oggi varcato i cancelli di Palazzo delle Orsoline. Come annunciato martedì scorso, infatti, è riuscita la raccolta firme relativa all'iniziativa popolare sull'abolizione della tassa di collegamento.
Non hanno nascosto sorrisi e soddisfazione i membri del comitato interpartitico (UDC-Centro-PLR) promotore dell'iniziativa, del quale si sono recati a Bellinzona Claudio Isabella, Paolo Pamini, Gianluca Padlina, Fabio Kaeppeli, Cristina Maderni e Piero Marchesi. All'interno degli scatoloni sono state infatti accumulate 16'023 firme, oltre il doppio necessario per poter lanciare l'iniziativa (ovvero 7'000). «È un segnale evidente - precisa il Comitato Promotore - della contrarietà di una larga fetta della popolazione ticinese nei confronti di una misura inutile, pensata per fare cassetta senza apportare benefici concreti a livello di riduzione del traffico».
La tassa di collegamento, lo ricordiamo, è un'imposta (la cui entrata in vigore è prevista nel 2025) a cui dovrebbero essere assoggettati generatori di importanti correnti di traffico, come aziende e centri commerciali, che dispongono di 50 o più posteggi destinati alla clientela o/e al personale. Lo scopo della tassa, che ha un effetto indiretto sugli utenti (lavoratori e clienti), è quello di ridurre il traffico veicolare e finanziare il potenziamento del trasporto pubblico interno e transfrontaliero.
I promotori - come dichiarato a più riprese da Piero Marchesi - sostengono che la tassa costerà caro ai ticinesi (900 franchi all'anno), senza risolvere il problema del traffico.




