«I ticinesi hanno compreso che si tratta di una tassa sulle loro spalle», afferma il comitato che ha lanciato la raccolta firme.
BELLINZONA - Il Ticino dice sì all'abolizione della tassa di collegamento. Da fine ottobre sono infatti state raccolte «circa il doppio delle firme necessarie» per la riuscita dell'iniziativa popolare legislativa. Lo annuncia il comitato interpartitico composto da Piero Marchesi, Cristina Maderni, Gianluca Padlina, Maurizio Agustoni, Rocco Cattaneo, Marco Chiesa, Claudio Isabella, Fabio Käppeli, Sergio Morisoli, Roberta Passardi, Fabio Regazzi e Roberta Soldati.
Nel comunicato odierno viene inoltre sottolineato «come le firme siano state raccolte in un lasso di tempo molto breve, a comprova che le cittadine e i cittadini ticinesi hanno compreso che si tratta di una tassa sulle loro spalle, che non risolve il problema del traffico e che colpisce inutilmente la gente in un momento di particolare difficoltà finanziaria».
Per la riuscita dell'iniziativa, attraverso la quale si chiede al Gran Consiglio l'abrogazione della tassa, occorrono almeno 7'000 firme valide. Le firme, viene infine precisato, verranno ufficialmente depositate la prossima settimana presso la Cancelleria dello Stato del Canton Ticino.
I trascorsi
La tassa di collegamento, votata favorevolmente dal popolo ticinese nel 2016 ma ancora non entrata in vigore, è un'imposta a cui dovrebbero essere assoggettati generatori di importanti correnti di traffico, come aziende e centri commerciali, che dispongono di 50 o più posteggi destinati alla clientela o/e al personale. Esenti dalla tassa sarebbero i posteggi destinati alle abitazioni o agli utenti di strutture pubbliche (come gli ospedali). Lo scopo della tassa, che ha un effetto indiretto sugli utenti (lavoratori e clienti), è quello di ridurre il traffico veicolare e finanziare il potenziamento del trasporto pubblico interno e transfrontaliero. Dopo anni di tira e molla, tra votazioni, ricorsi, e stand-by, a febbraio 2022 il Gran Consiglio ha stabilito che la tassa non entrerà in vigore prima del 2025.