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CANTONE«Da 6,4 a 95,5 cts al chilowattora»: la stangata "elettrica" raggiunge le aziende

01.09.22 - 06:30
Quando al momento di rinnovare i contratti (per l'elettricità) arriva una batosta: «Impensabile pagare tutti quei soldi»
Deposit / Tio/20Min
«Da 6,4 a 95,5 cts al chilowattora»: la stangata "elettrica" raggiunge le aziende
Quando al momento di rinnovare i contratti (per l'elettricità) arriva una batosta: «Impensabile pagare tutti quei soldi»
La testimonianza di un'azienda del Sopraceneri non è l'unica. Il Direttore di AITI, Stefano Modenini: «La politica dovrebbe però valutare una riduzione delle diverse tasse che gravano sul bene energia e che ne rincarano il costo».

CAVIGLIANO - «Si parla tanto dell'eventuale blocco temporaneo di fornitura di elettricità, ma non degli esorbitanti aumenti. Passare da 6,427 ct a 95,454 cts al kWh... è qualcosa di inaudito, di ingestibile».

I proprietari della ditta Edgardo Pollini, in Val Onsernone, sono rimasti di stucco quando hanno ricevuto l'offerta per l'energia elettrica dalla Società Elettrica Sopracenerina (SES). Da 6 centesimi al chilowattora (kWh), si è passati addirittura a 95. «Vuol dire che l’anno prossimo con il consumo dell'azienda (sui 600mila kWh) sono 750mila franchi da pagare solo di elettrico (perché poi ci sono anche le tasse, ad esempio quella di trasporto)», spiegano a Tio/20 Minuti l'imprenditore Pollini.

«Un aumento spropositato. Così si ammazza l’economia, oltretutto siamo confrontanti con un euro bassissimo e la concorrenza dall’estero (nel nostro campo), seppur anche in Italia ci siano aumenti spudorati di elettrico e gas». Come affrontare questo problema? «È difficile, stiamo pensando a delle alternative perché non si può firmare questo contratto, è impossibile andare a recuperare tutti quei soldi», conclude Pollini, con l'amaro in bocca.

«Subiamo i prezzi sul mercato svizzero ed europeo»
Da noi contattata, la Società elettrica Sopracenerina spiega che fa capo ad AET (Azienda elettrica ticinese) per le forniture d’energia, «ed entrambe subiamo i prezzi offerti sul mercato all’ingrosso a livello svizzero ed europeo». Ma c'è preoccupazione per la chiusura di molti contratti? «Fortunatamente gran parte (circa il 90%) dei nostri clienti sul libero mercato (quindi con consumi annui superiori a 100'000 kWh) ha sottoscritto contratti di fornitura per il 2023 già negli scorsi anni e quindi per ora non subirà gli attuali prezzi offerti sul mercato dell’energia».

Allargando il focus, però, alcune aziende mostrano preoccupazione. Ce lo conferma il Direttore di AITI (l'Associazione delle Industrie Ticinesi) Stefano Modenini: «Le aziende che negoziano ora nuovi contratti di fornitura per quest'anno e l'anno prossimo sono confrontati a prezzi anche decuplicati e più che decuplicati. La preoccupazione è data dal fatto che grosso modo circa un 50% delle aziende in Ticino è confrontata a dei rinnovi dei contratti e dunque molte imprese sono e saranno confrontate ad aumento esponenziali dei prezzi».

«Risparmiare, dove possibile»
A Modenini abbiamo anche chiesto se l'Associazione avrebbe qualche consiglio per le aziende. «Le soluzioni miracolose non esistono. La prima misura è quella di risparmiare il più possibile nelle diverse attività e nei processi di produzione. Poi di aumentare la capacità di produzione autonoma, ad esempio ricorrendo ai pannelli solari sui tetti degli edifici delle aziende. Questo in particolare per fare fronte ad eventuali contingentamenti della fornitura di energia».

Se si parla di gas, tuttavia, «dipendiamo sostanzialmente dall'estero, tanto è vero che le aziende che lo possono fare sono state invitate a riconvertire gli impianti passando dal gas al gasolio, che comunque costa meno. Per quanto concerne i prezzi, le aziende possono fare ben poco. Stanno nascendo delle borse commerciali dove le aziende che hanno energia in esubero la possono offrire alle aziende che la cercano. Oppure qualcuno organizza dei pool di acquisti fra più aziende, ma è illusorio pensare di poter strappare prezzi di molto inferiori a quelli di mercato».

Occhi verso Berna
Insomma, se il prezzo rimane una penalizzazione gravosa per le imprese «solo un intervento politico può cambiare la situazione», aggiunge il Direttore di AITI, senza nascondere che «dobbiamo essere consapevoli che tale intervento costerebbe e non risolverebbe i problemi strutturali del mercato dell'energia».

Ma nel concreto, cosa può essere fatto? «Se l'Unione europea dovesse introdurre un tetto ai prezzi dell'energia, aumenterà la pressione sulla Svizzera per fare altrettanto. Noi comunque a differenza dell'Europa non produciamo praticamente o poco energia elettrica dal gas. La politica dovrebbe però valutare una riduzione delle diverse tasse che gravano sul bene energia e che ne rincarano il costo. In una situazione di emergenza come quella attuale bisogna percorrere anche questa strada», conclude Modenini.

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COMMENTI
 

Cula 1 anno fa su tio
Complimenti tutte le aziende si fanno anche i soldi a far niente prendendo la corrente da chi ha o metterà il fotovoltaico,vi danno 11 cts e la rivendono a 25 cts e poi se non c’è corrente saranno al buio come noi.’

egi47 1 anno fa su tio
Scusate ma la Svizzera non é una nazione neutrale? : ::::: La neutralità è la condizione o l'atteggiamento del non prendere posizione in favore di alcuna delle parti coinvolte in una situazione di controversia o contrapposizione. Questo atteggiamento può riferirsi a qualunque soggetto, sia esso un individuo o un ente: dalle situazioni più informali (ad esempio, l'ambito familiare) a quelle ben più formali (come l'ambito politico: ad esempio, se uno Stato, in circostanze di conflitto esterno, mette in atto una politica estera di neutralità, si parla di Stato neutrale).

fracassi 1 anno fa su tio
fate causa al governo che non garantisce piu nulla, senza sicurezza sull'avvenire non c'è piu governo che tenga, il governo è responsabile a prescindere da cio che accade al di fuori, non sono preparati e stanno distruggendo tutto il paese, nessuno svizzero ha piu un governo che li tuteli fatevene una ragione, non c'è piu nessun governo, game over

Princi 1 anno fa su tio
altro che chiudere le centrali nucleari !!! è l'unica via giusta !! come faranno i verdi con le loro auto elettriche !? vedremo quest'anno come andrà trà benzina disel corrente legna e pellet introvabili e non dimentichiamo le casse malati !!!! vergogna

Tiago 1 anno fa su tio
Risposta a Princi
Ah perché l‘uranio non viene dalla Russia vero 🧐

Sarà 1 anno fa su tio
Ma chi ha pagato quando le aziende vendevano in perdita ai grossi consumatori? Nel 2014 il mercato dell'energia avrebbe dovuto essere liberalizzato anche per i piccoli consumatori, quelli che pagavano per compensare le perdite sui contratti dei grossi consumatori. Guarda caso il Consiglio Federale ha bloccato questa liberalizzazione!

Redevils90 1 anno fa su tio
In poche parole questo è un business che riempirà le tasche dei soliti tranne le nostre. Sicuramente l'aumento dei costi qui descritto non è giustificato, per il momento...

Tiago 1 anno fa su tio
Risposta a Redevils90
Pura speculazione

vulpus 1 anno fa su tio
Siamo oramai all'iperbole energetica. Ma le nostre aziende, con il presidente di AET in primis, hanno finora dichiarato ai 4 venti, che i contratti per il 2023 sono da tempo firmati, per cui per il 2023 non è(era) previsto alcun aumento. Ora , come l'esempio sopra si arriva alla pazzia del costo ( come si potrebbe definirla altrimenti?). O la SES ha sbagliato qualcosa, ma l'energia la produce e l'acquista da AET, oppure si vuole disfare di questo cliente che consuma molto. Ma vista l'eccezzionalità , e il fatto che probabilmente fornitori non rispettano gli accordi, non dimentichiamo che la produzione idrica ticinese sarebbe sufficente e avvanza per soddisfare il nostro mercato cantonale. Purtroppo ci sono dei contratti in essere , dove i nostri produttori sono obbligati a rispettare gli accordi di quantità da fornire, probabilmente anche a prezzi bassi. A meno che.....ci sia il solito giro dietro, dove la guerra conta poco in questo caso. Al sig. Pollini un'idea la si potrebbe anche dare: con 750000.- potrebbe studiare di attivare una produzione propria sfruttando l'Isorno , con una centrale di produzione sua......

Vallocavallo 1 anno fa su tio
ma chi ha voluto tutto questo??chi ha creato questa situazione??non mi sembra di aver mai votato su sanzioni arbitrarie a scapito dei soliti: cioè noi.

seo56 1 anno fa su tio
Risposta a Vallocavallo
Ma basta con la tiratera delle sanzioni! Di tutto ciò c’è un solo responsabile e si chiama Vladimir Putin! .., tutto il resto è propaganda!!

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Vallocavallo
@Vallocavallo la responsabilità di questa situazione è del popolo Svizzero che ha accettato la strategia energetica 2050 e degli europei che hanno fatto scelte scellerate in materia energetica.

Tiago 1 anno fa su tio
Risposta a Vallocavallo
😂, ma lei pensa che densa le sanzioni sarebbe cambiato qualcosa?

Tiago 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
Se avessi puntato prima sulle rinnovabili ci ritroveremmo con surplus economici miliardari.

Grin Go 1 anno fa su tio
Risposta a seo56
certo.. svegliati... i cinesi vendono il gas russo ai europei perche i europei si hanno tagliato il ramo su quale erano seduti. da cuando é che uno si taglia il ramo su quale é seduto prima di cercarsi un altro ramo ?

Tiago 1 anno fa su tio
Risposta a seo56
Esattamente

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Grin Go
Ti faccio notare che la Cina non ha sufficienti infrastrutture (gasdotti) per importare dalla Russia a uso interno, figuriamoci liquefarlo, caricarlo su nave e portarlo in Europa. Ti consiglio di verificare le fonti, hanno aumentato il loro import di GNL prima destinato al Giappone che ha applicato sanzioni a Mosca, riducendo la quota dagli Stati Uniti.

Andy 82 1 anno fa su tio
è una vergogna!!!

egi47 1 anno fa su tio
Il risultato della negligenza dei politici europei.

Viperus 1 anno fa su tio
Era ora…ora nessuno lascierá accese inutilmente luci ovunque…

CJ 1 anno fa su tio
Risposta a Viperus
Che idiot* che sei ...

CJ 1 anno fa su tio
Risposta a Viperus
Idiot* al cubo .... uomo piccolo piccolo ....

Sarà 1 anno fa su tio
Risposta a Viperus
Per forza, non potremo più permetterci nemmeno di comprare le lampadine!

SteveC 1 anno fa su tio
Questo è il risultato del libero mercato dell’energia. Fenomeni i politici che l’hanno permesso.

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a SteveC
https://www.bfe.admin.ch/bfe/it/home/approvvigionamento/energia-nucleare.html È un sito federale, si legge bene che nel 2008 aziende gestrici degli impianti nucleari hanno inoltrato 3 domande per costruire nuovi impianti, lo stato ha detto no nel 2011 e il popolo ha accettato una strategia energetica insostenibile nel 2017. In questo caso il libero mercato non centra nulla.

Boma 1 anno fa su tio
"le aziende che lo possono fare sono state invitate a riconvertire gli impianti passando dal gas al gasolio"... non ci capisco più niente. Comprate la Tesla😂
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