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CANTONEParte il conto alla rovescia per il colosso del business

19.04.22 - 08:30
Sorgerà ad Arbedo-Castione e sarà inaugurato nel 2023. Intanto spunta l’idea di un bis a Lugano.
Foto di Multimmobiliare e Partecipazioni SA
Il maxi cantiere avanza.
Il maxi cantiere avanza.
Parte il conto alla rovescia per il colosso del business
Sorgerà ad Arbedo-Castione e sarà inaugurato nel 2023. Intanto spunta l’idea di un bis a Lugano.
Il promotore Vito Auciello: «Non dobbiamo più pensare con una mentalità periferica e provinciale. Saranno luoghi di incontro strategici a livello internazionale».

ARBEDO-CASTIONE - Un investimento di oltre 40 milioni di franchi. Un colosso dotato di una settantina di spazi dedicati al business, al commercio, alle conferenze, al benessere. Il conto alla rovescia è ormai iniziato per l'Arbed Smart Center di Arbedo-Castione. Il polo avveniristico lanciato qualche anno fa dalla Multimmobiliare e Partecipazioni SA dovrebbe aprire i primi locali già nel 2022, per poi essere inaugurato nel 2023. «Sarà situato in un luogo strategico – sottolinea il promotore Vito Auciello –. A poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria e dall'autostrada».  

La pandemia ha un po’ ritardato i lavori.
«Non solo. Ci ha fatto ripensare anche alcune idee. Avevamo intenzione di puntare molto sulle aree di co-working. Ma le incertezze legate al distanziamento sociale ci hanno fatto optare per altro. E così, tanto per fare un esempio, nel blocco A arriveranno una farmacia, uno studio medico, un preparatore sportivo e una zona wellness. Non solo: anche spazi per i meeting e un punto d’appoggio di un leader del mercato elettrico».

Qualcuno potrebbe dire che si tratta di un progetto esagerato per il Ticino. Cosa replica?
«In realtà questo è un progetto lungimirante. Dal Ticino transita mezza Europa, via gomma e via rotaia. Alptransit ha intensificato ulteriormente questo aspetto. Non dobbiamo più pensare con una mentalità periferica e provinciale, anche il Cantone ha riconosciuto l’importanza regionale di quanto stiamo costruendo. Il centro rappresenterà un luogo di incontro e di scambio a livello internazionale. E sarà anche dotato di diverse camere per permettere a chi arriva da lontano di dormire e rilassarsi sul posto».  

Chi saranno gli utenti del centro?
«Imprenditori, medici, ricercatori, ingegneri. Professionisti che magari stanno lavorando a progetti importanti. E poi anche persone che viaggiano in gruppo, turisti. Avremo ovviamente un occhio di riguardo anche per i ticinesi, che all’interno degli stabili potranno usufruire di una lunga serie di servizi. Ci si potrà ad esempio fermare a pranzo, bere un caffè, affittare uno spazio per una riunione. E si potranno ricaricare le auto elettriche, ci sarà una stazione di rifornimento».  

Sembra che vogliate riprodurre lo stesso concetto anche nel centro di Lugano. Conferma?
«È vero. C’è questa ipotesi. L’Arbed Smart Center luganese sorgerebbe proprio in centro, in faccia alla pensilina».

Arbedo-Castione si trova in una posizione strategica dal punto di vista della mobilità. Meno credibile l’idea luganese.
«Non è vero. A Lugano sta nascendo un grande polo tecnologico. L'idea è quella di attrarre aziende internazionali. Chiaramente bisogna iniziare a pensare che in centro non ci si va più in auto, bensì coi mezzi pubblici. Il concetto è quello di continuare a fare vivere il centro portando persone capaci di generare un indotto importante».

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