Cerca e trova immobili
«I limiti? Qui i camion non li rispettano proprio»

BELLINZONA«I limiti? Qui i camion non li rispettano proprio»

14.03.22 - 08:41
Carico massimo, 12 tonnellate nelle campagne della zona di Giubiasco. Lo sfogo dell'imprenditore Flavio Tamagni.
Tio/20Minuti
«I limiti? Qui i camion non li rispettano proprio»
Carico massimo, 12 tonnellate nelle campagne della zona di Giubiasco. Lo sfogo dell'imprenditore Flavio Tamagni.
«Le strade sono piene di buche – sostiene –. Bisognerebbe metterle a posto e cambiare le regole». Il problema è noto alla Fondazione Parco del Piano di Magadino: «Ci si sta muovendo».

GIUBIASCO - «Il limite delle 12 tonnellate? Lo rispetto solo io e pochi altri». Flavio Tamagni è un imprenditore di Giubiasco che si occupa di legna. Un tipo rustico che ha deciso di denunciare pubblicamente una situazione, a suo dire, incresciosa che andrebbe avanti da alcuni anni tra le strade di campagna. «Strade piene di buchi. Le autorità dovrebbero rifare il manto stradale e magari rivedere verso l'alto il limite di peso massimo. Perché così non ha davvero senso». 

«Alcuni se ne fregano» – Non ne può più Tamagni, che confessa di avere avuto discussioni con più di un agricoltore o un camionista. «Il grosso problema è anche rappresentato dai trattori. E poi noto problemi anche coi permessi speciali. Io sono uno che fa un viaggio in più pur di rispettare le regole. Altri, soprattutto quelli che vengono da lontano, se ne fregano. E cosa posso fare io? Non posso certo mettermi a litigare con tutti». Tamagni si fa portavoce di un malessere diffuso nella regione. «Chiedo più prevenzione. E anche più equilibrio». 

«Riceviamo segnalazioni in merito ai grossi camion» – Quella del traffico pesante e del traffico parassitario è una situazione nota alla Fondazione Parco del Piano di Magadino. Il direttore Giovanni Antognini non può che confermarlo: «Di segnalazioni ne riceviamo. In particolare in merito ai grossi camion. Non è una questione così semplice da affrontare. Posso solo dire che la sensibilità sul tema da parte dei Comuni è enorme. Solo che i fattori in gioco sono molteplici. Si è creato un gruppo di lavoro, di cui fanno parte anche il Cantone, l'Unione dei contadini ticinesi e le polizie locali, per cercare di migliorare le condizioni generali».

«C'è la volontà di migliorare le cose» – Ma non si tratta di un tema facile. Anche perché il Piano di Magadino non è "racchiuso" in un unico Comune. Al contrario è suddiviso a comparti. Questo non fa che aumentare la complessità della matassa. Ci sono più interlocutori da mettere d'accordo. E di carne al fuoco già ce n'è parecchia. «Pensiamo solo alla discussione infinita in merito al collegamento autostradale verso il Locarnese e ai tanti altri progetti che ci sono in ballo. Noi abbiamo poca voce in capitolo. Però posso confermare che la volontà di migliorare le cose c'è, eccome. Il tema del traffico sul Piano sarà anche argomento di un nostro prossimo studio».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Koala119 2 anni fa su tio
Fossero solo questi i veri problemi della società staremmo tutti benone

ivandaronch 2 anni fa su tio
Problemi grass.

Nmemo 2 anni fa su tio
Il nuovo comune di Bellinzona, un’eccellenza retribuita con onorari da professionisti della politica che si avvale di un’amministrazione infarcita di alti funzionari degli ex comuni, nel regolamento comunale ha tolto il termine perentorio dei 60 giorni per ricevere una risposta. Chi rivolge petizioni al Comune o ai suoi organi ha diritto di ricevere risposta entro un termine ragionevole. La petizione giacente senza risposta da 6 mesi segnalava e chiedeva: “Costatato che, le strade comunali costruite per un carico di 28 t attraversanti i quartieri residenziali (Viale 1814 quartiere di Giubiasco, zona centro-nord ad esempio), si degradano in conseguenza del traffico pesante di 40 t a destinazione della zona industriale che, dopo oltre 30 anni, non è ancora stata dotata di un accesso proprio. Per quale motivo il Municipio non ha realizzato le adeguate e decise infrastrutture come a suo tempo definito dal piano viario e, sulle vetuste strade di quartiere, non ha messo in vigore una segnaletica stradale limitativa del carico? Per quale motivo il Municipio tollera tale stato di cose e nemmeno applica adeguati contributi per ogni transito che supera le norme riferibili alle strutture delle strade comunali? Per quale motivo non è stato costituito un fondo da utilizzare per la manutenzione e per soddisfare eventuali richieste di danni al patrimonio privato, determinati da vibrazioni eccessive e da immissioni accresciute sia sotto il profilo della qualità dell’aria, sia per i rumori? Richiamati, l’OSStr. art. 19 e 20, che indicano che veicoli con carichi di 40 t non sono autorizzati a circolare su strade strutturate per un carico inferiore e che per i trasporti che non soddisfano, a causa del loro carico, le prescrizioni per circolare sulle strade comunali costruite 50 e oltre anni fa in base a normative che indicavano in 28 t il carico ammesso, devono essere autorizzati, con permesso scritto, rilasciato a determinate condizioni (art. 67, 78 e segg. ONC, art. 25 OETV). Non si può non rammentare che la ferriera costruisce carri per la ferrovia e che dopo aver determinato danni ambientali per decenni, continua a utilizzare e deteriorare le strade comunali senza alcun indennizzo. Da sempre mette inserti di pubblicità sul foglio del Partito che conta.
NOTIZIE PIÙ LETTE