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MANNO«È come una pandemia: otto milioni di morti all'anno»

23.11.21 - 06:00
Tabagismo, un'emergenza planetaria. L'allarme lanciato da Jocelyne Gianini, consulente per la Lega polmonare ticinese.
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«È come una pandemia: otto milioni di morti all'anno»
Tabagismo, un'emergenza planetaria. L'allarme lanciato da Jocelyne Gianini, consulente per la Lega polmonare ticinese.
Il tema sarà trattato pubblicamente nella serata del 25 novembre alla Supsi: «In Svizzera 9.500 decessi legati al fumo ogni 12 mesi».

MANNO - Sembra davvero il caso di parlare di emergenza. E stavolta la parola allarme non è assolutamente fuori luogo. Il tabagismo provoca ogni anno circa 9.500 morti in Svizzera (il 14% dei decessi). La statistica trapela nuovamente in occasione del mese di sensibilizzazione sul tumore polmonare. Se ne parlerà giovedì 25 novembre in un incontro pubblico alla Supsi di Manno. Tra le relatrici anche Jocelyne Gianini, consulente per la Lega polmonare ticinese.

Perché si può parlare di emergenza?
«È come una pandemia. Nel mondo, stando alle cifre dell'OMS, ci sono circa otto milioni di persone che ogni anno muoiono a causa del tabagismo. Spesso ci si sofferma solo sulle persone e sulle conseguenze che il fumo ha sul singolo. Ma c'è dell'altro».  

Come il fumo passivo ad esempio?
«Sì. Il fumo passivo spesso causa malattie. Anche croniche. Nell'aria inoltre vengono rilasciate tantissime particelle. L'aria che respiriamo è dunque maggiormente inquinata. I fumatori nel mondo sono calcolabili nell'ordine dei miliardi. Siamo di fronte a numeri enormi. È importante pensare anche alle conseguenze collaterali del tabagismo sul pianeta». 

Quali sono?
«La coltivazione del tabacco avviene prevalentemente in Paesi in via di sviluppo, implica tantissime risorse e richiede molti pesticidi chimici. Questi terreni, avendo a che fare con monoculture, poi non sono più sfruttabili. Per produrre una singola sigaretta servono 3,7 litri d'acqua, circa 3,5 grammi di petrolio e circa 4 grammi di anidride carbonica che poi viene dispersa nell'atmosfera. Senza contare lo sfruttamento dei lavoratori. Tra cui tanti minori. La pianta del tabacco è bassa e i bambini sono le persone più idonee per raccoglierla».  

Si dice che durante la pandemia da Covid-19 si stia fumando di più. È vero?
«Confermo. Sono stati fatti diversi sondaggi. Ad esempio dall'Università di Losanna. L'aumento è stato registrato soprattutto tra i giovani, ragazzi tra i 15 e i 25 anni. Spesso le situazioni di stress portano le persone a un consumo maggiore di sostanze. Secondo Dipendenze Svizzere il 15% dei fumatori ha aumentato il numero di sigarette fumate quotidianamente, mentre il numero di nuovi fumatori è cresciuto di circa il 4%». 

L'evento
Giovedì 25 novembre alla Supsi di Manno (Stabile Piazzetta, Via Violino 11, aula 107) si terrà l'evento "Tabagismo, un'emergenza planetaria". Inizio ore 18. La conferenza, organizzata in collaborazione con la Supsi, la Lega cancro Ticino e la Lega polmonare ticinese, è aperta al pubblico e sarà trasmessa anche in streaming. Per annunciarsi occorre contattare deass.sanita.fc@supsi.ch.  

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