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«Dopo 93 giorni mia figlia ha riabbracciato il papà e i nonni»

Il racconto di una mamma: «Il bene di mia figlia è più forte delle incomprensioni fra genitori». E anche del coronavirus
deposit (immagine illustrativa)
«Dopo 93 giorni mia figlia ha riabbracciato il papà e i nonni»
Il racconto di una mamma: «Il bene di mia figlia è più forte delle incomprensioni fra genitori». E anche del coronavirus
CHIASSO - «Capisco le paure di alcuni genitori sull’esercizio del diritto di visita durante la pandemia, ma questo non va confuso con le ripicche e la stupidità di negare l’esercizio di tale diritto». Georgia è m...

CHIASSO - «Capisco le paure di alcuni genitori sull’esercizio del diritto di visita durante la pandemia, ma questo non va confuso con le ripicche e la stupidità di negare l’esercizio di tale diritto». Georgia è mamma di un’adolescente di 15 anni. Dopo aver letto l’articolo sul Covid che separa papà e figli ha voluto raccontare l’esperienza della sua famiglia.

Per la donna quella del coronavirus, in molti casi, sarebbe infatti una semplice scusa, usata al fine di vietare all’ex coniuge d'incontrare i figli. «Molto spesso queste persone si dimenticano che, indipendentemente da tutto, il bene dei figli viene prima di qualsiasi problema o disputa tra i genitori, che comportandosi così stanno solo alimentando il loro egoismo ottuso e bieco», sottolinea.

C’è infatti chi, come sua figlia, in questo periodo non ha avuto la possibilità di abbracciare un famigliare. E non per incomprensione fra i genitori, ma per le limitazioni imposte dalle autorità alle dogane. «Mia figlia non vede il padre dal 1° marzo, confinato al di là della frontiera, in quella Lombardia focolaio del Covid», racconta la donna. Una «sofferenza» che è andata a sommarsi all’angoscia di dover rimanere rinchiusi in casa per mesi. Che per un'adolescente non è un aspetto secondario.

«Mi fa arrabbiare - prosegue Georgia - leggere che chi aveva la possibilità di vedere i propri affetti più cari non l’abbia sfruttata. Mi fa arrabbiare che in una situazione già così difficile per tutti, e soprattutto per loro, c’è chi è riuscito a rendere tutto ancora più pesante». Lei e il padre di sua figlia non si sono mai sposati. L'amore è finito. Lei, svizzera, ha continuato la sua vita in Svizzera. Lui, italiano, ha fatto altrettanto. Ma i rapporti sono rimasti ottimi.

Ecco perché ieri ha portato la figlia oltre confine, in modo che dopo 93 giorni potesse riabbracciare suo padre e i suoi nonni. Nonostante le paure, nonostante il coronavirus, nonostante tutto.

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