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LOCARNOGli chiedono i soldi “cash” prima di entrare in sala operatoria

29.10.19 - 15:47
Vicenda al limite del surreale accaduta al 71enne di Golino Bruno Angeloni. Doveva fare un intervento alla cataratta presso la clinica Santa Chiara. Che però è in guerra con Helsana
tipress
Gli chiedono i soldi “cash” prima di entrare in sala operatoria
Vicenda al limite del surreale accaduta al 71enne di Golino Bruno Angeloni. Doveva fare un intervento alla cataratta presso la clinica Santa Chiara. Che però è in guerra con Helsana

LOCARNO – Un contenzioso tra la cassa malati Helsana e la clinica Santa Chiara di Locarno si trasforma in una commedia dell’assurdo per Bruno Angeloni, un 71enne di Golino. L’uomo doveva sottoporsi a una doppia operazione alla cataratta. Interventi eseguiti alla perfezione dal punto di vista medico. Ma a livello amministrativo, qualcosa non quadra. «In occasione del secondo intervento – racconta –, lo scorso 23 ottobre, il giorno prima di essere operato ricevo una chiamata dalla clinica. Mi dicono che devo portare 1.800 franchi “cash”, se voglio essere operato».

Una richiesta strana – Una richiesta apparentemente fuori da ogni logica, visto che il 71enne è regolarmente affiliato a una cassa malati, l’Helsana appunto. «Per il primo intervento, datato 9 ottobre, tutto pareva essere filato liscio. Ero molto agitato. Ho chiesto spiegazioni. Mi hanno detto che dovevo pagare quella cifra perché avevano problemi con l’Helsana. E che non ricevono i pagamenti degli interventi da molto tempo».

Il contenzioso – A quel punto, l’uomo chiama la sua cassa malati. Vuole capire meglio la situazione. E scopre che tra Helsana e la clinica c’è in ballo una rogna infinita. Perché le operazioni di cataratta sarebbero troppo costose. «I responsabili di Helsana mi hanno detto che, prima di pagare, vogliono sapere i motivi di questi costi. Ma cosa c'entro io? In ogni caso l’Helsana mi invia una lettera confermandomi che la Clinica Santa Chiara non ha alcun diritto di chiedermi un acconto».

Per evitare problemi si fa prestare il denaro – L’uomo in questione è un pensionato. Vive con i soldi dell’AVS ed è una persona pacifica. «Per evitare problemi, il 23 ottobre mi reco sul posto con 1.800 franchi che mi sono fatto prestare da una persona. Al momento del pagamento, parlo della lettera di Helsana. Invano».

Un’altra richiesta strana – Non è finita. Un attimo prima di entrare in sala operatoria, arriva un altro dipendente dell’amministrazione e avanza l’ennesima richiesta strana. «Mi chiedono se ho con me una carta di credito. Così potevo pagare anche l’operazione del 9 ottobre. Perché, a loro dire, si sarebbero dimenticati di chiedermi l’acconto. Ho rifiutato. Ma mi hanno lasciato con una cedola di versamento».  

Tanti interrogativi – La doppia operazione del 71enne, come detto, è andata a gonfie vele. E alla fine anche Helsana gli ha garantito la copertura degli interventi. Ma come si spiega un comportamento come quello della Clinica Santa Chiara? È giusto che, nonostante ci siano problemi legali con una cassa malati, sia il paziente ad andarci di mezzo?

Arriva il comunicato stampa – Tio/ 20 Minuti ha girato questi interrogativi alla dottoressa Daniela Soldati, membro del Consiglio d’amministrazione della struttura. Dalla dottoressa una sola risposta: «A breve faremo un comunicato stampa sulla vicenda».

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