Il collegamento è attivo da una settimana e non mancano le lamentele, tra passeggeri e operatori di bus-navetta. L'Astuti: «Il servizio navetta andrebbe mantenuto temporaneamente»
LUGANO - Pochi, quasi vuoti e troppo lenti. I treni Lugano-Malpensa sono partiti una settimana fa e finora hanno raccolto, probabilmente, più critiche che passeggeri. I numeri esatti non vengono forniti dalle Ffs: «Otto giorni sono troppo pochi per un bilancio iniziale» fanno sapere dall'ex regia federale.
Insoddisfazione - Ma i tradizionali operatori su gomma non lamentano (per ora) un calo di prenotazioni. Non sono mancate invece le manifestazioni di perplessità da parte degli utenti: «Diversi clienti ci hanno testimoniato insoddisfazione per un servizio che copre poche fasce orarie e non offre collegamento diretto da Lugano» spiega Enrico Garbellini della compagnia Jetbus.
«Periodo di prova» - Sulla carta il “Malpensa express” ticinese dovrebbe sostituire da gennaio i bus-navetta: l'Ufficio federale dei trasporti, ha spiegato a tio.ch/20minuti la portavoce Florence Pictet, ritirerà le concessioni «per un periodo di prova di tre anni» e poi si vedrà.
«Costretti a licenziare» - Inutili le proteste delle ditte di bus (Pictet: «Qualsiasi domanda di autorizzazione sarà respinta») come sanno bene alla Giosy Tour di Cadenazzo. «Dovremo lasciare a casa una decina di autisti» spiega il direttore Mattias Bassi. «Una scelta obbligata, che fa arrabbiare: veniamo tagliati fuori pur fornendo un servizio utile e apprezzato, proprio per la sua comodità».
Navette da mantenere «temporaneamente» - A farne le spese intanto saranno i passeggeri, con appena nove corse giornaliere e un cambio obbligatorio a Mendrisio, per un'ora e 47 minuti di viaggio contro gli attuali 45 minuti dei bus (un'ora e 15 con traffico). «La soluzione delle navette andrebbe mantenuta temporaneamente in attesa che la situazione si appiani» commenta il presidente dell'Associazione utenti del trasporto pubblico (Astuti) Fabio Canevascini. «Appare inoltre contraddittorio che vengano rilasciate alcune concessioni per tratte interne alla Svizzera, come a Domo Reisen, e vengano ritirate ad altre tratte, oltretutto transfrontaliere». Misteri della mobilità sostenibile, fino a un certo punto.