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BELLINZONA

L’ospedale del futuro: ecco dove e come verremo curati

I progetti principali del Piano strategico dell’Eoc: «Anche il Ticino nella Champions League degli ospedali universitari».
L’ospedale del futuro: ecco dove e come verremo curati
I progetti principali del Piano strategico dell’Eoc: «Anche il Ticino nella Champions League degli ospedali universitari».
BELLINZONA - Inevitabile parlare del futuro del Cardiocentro, ma all'orizzonte, come evidenziato da Paolo Sanvido, presidente dell’Ente ospedaliero cantonale, «ci sono tantissimi altri progetti interessanti». Della creatura del prof...

BELLINZONA - Inevitabile parlare del futuro del Cardiocentro, ma all'orizzonte, come evidenziato da Paolo Sanvido, presidente dell’Ente ospedaliero cantonale, «ci sono tantissimi altri progetti interessanti». Della creatura del professor Tiziano Moccetti si è parlato solo alle domande finali, perché al centro della presentazione oggi nella sede dell'Eoc a Bellinzona c’era il nuovo Piano strategico 2018/21. E strategia, gli ha fatto eco il direttore Giorgio Pellanda, significa cambiamento: «Lavoriamo per far assumere agli ospedali pubblici una valenza nazionale e universitaria».

Dal treno che portava i ticinesi a curarsi oltralpe si è passati al «treno del Master in medicina per iniziare un percorso con l’Università della Svizzera Italiana verso un ospedale di carattere universitario» ha detto Sanvido.

Un percorso costituito da 14 progetti, di cui quello prioritario sta nell’offerta delle cure. Il modello del cambiamento si chiama “Hub and spoke”: tradotto «l’Eoc sarà come un unico  ospedale con quattro padiglioni di riferimento. Detto altrimenti i quattro attuali ospedali regionali continueranno ad offrire dei servizi di chirurgia generale, mentre ci sarà una specializzazione per chirurgia, pediatria, ginecologia e ostetricia. Mendrisio, come spiegato dal capo Area medica Paolo Ferrari, sarà l’ospedale di riferimento per l’uroginecologia, Lugano per la chirurgia altamente specializzata (con l’eccezione di quella esofagogastrica, urologica e toracica affidata all’ospedale della capitale) e sempre Bellinzona diverrà il polo di riferimento per la chirurgia pediatrica e l’ostetricia complessa. «Per il 96% delle patologie, anche complesse, il Ticino ha tutto il potenziale per giocarsela ai massimi livelli» ha sottolineato Ferrari riallacciandosi a Sanvido che aveva detto: «Con il Master il Ticino è entrato nella Champions League degli ospedali universitari».

Per competere ai massimi livelli l’Eoc ha in previsione tutta una serie di ammodernamenti delle sue infrastrutture: dalla nuova ala in costruzione a Mendrisio; al cantiere per 4 nuovi piani e 8 sale operatorie al Civico (inizio lavori previsto nel 2019); al nuovo stabile ad Acquarossa sul sedime della Fondazione La Quercia; alla nuova ala per Locarno (con progettazione l'anno prossimo); all’ultimo progetto più ambizioso a Bellinzona. Nella capitale vedrà la luce (tempo 10-15 anni) la “Saleggina”, il nuovo ospedale regionale di Bellinzona e Valli, che assorbirà l’attuale San Giovanni, ma dove sorgerà anche l’Istituto pediatrico cantonale.

La locomotiva del cambiamento sarà però costituita dal Master in medicina dell’Usi. «Il principio guida - ha detto Fabrizio Barazzoni, capo Area Formazione - sarà ridurre al minimo le lezioni teoriche frontali, privilegiando l’immersione clinica degli studenti. Oggi il rapporto è di un medico senior ogni 9 studenti, noi vogliamo portarlo a uno ogni 2 studenti». È in corso una valutazione delle risorse logistiche e umane necessarie, l’obiettivo è farsi trovare pronti per settembre 2020 quando arriveranno a Lugano dal Politecnico di Zurigo i primi 70 studenti.

Infine, non meno importante, è in corso un test pilota a Mendrisio per migliorare l’efficienza dell’Eoc. Migliorare ogni giorno ed evitare gli sprechi, creando un valore per il paziente, ha spiegato Adriana Degiorgi, capo Area di supporto.

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