Sparisce la storica figura nella Formula 1. Ecco la testimonianza della deejay Flavia Sabatino, che ha avuto importanti esperienze nella Moto GP
LUGANO – La Formula 1 ha detto addio alle ombrelline. Niente più donne oggetto. A volerlo è la nuova proprietà del Circus. Un modo simbolico per partecipare al grande movimento in difesa delle donne, scaturito dallo scandalo Weinstein e allargatosi a molti altri ambiti. Flavia Sabatino, giovane donna nata a cresciuta a Lugano, l’ombrellina l’ha fatta per una stagione, nella Moto GP. E ora lo dice apertamente: «Sì, quella figura è discriminata. La donna che ricopre quel ruolo è considerata solo per la sua bellezza. Non è intellettualmente stimata».
Sexy e avvenenti – Ragazze bellissime, sexy e avvenenti. Il loro compito principale è quello di reggere l’ombrello sopra il pilota, in modo da non fargli prendere né troppo sole, né la pioggia prima della partenza. Per il nuovo corso della Formula 1, le ombrelline non sono più adatte ai valori del nostro tempo.
I consigli degli amici – Flavia, di professione disc jockey, nell’ambiente motoristico ha lavorato per ben quattro anni. «E in alcune tappe europee, come ad esempio quella di Barcellona, ho effettivamente fatto l’ombrellina. Ricordo ancora che molti mi sconsigliarono di farlo. “Ma come? Una come te, affermata deejay, si sminuisce così? Fare l’ombrellina è denigrante. Non ti prenderanno più sul serio”. Me lo sono sentita ripetere un sacco di volte».
Svestite e ammiccanti – Flavia evidenzia, in seguito, un altro aspetto cruciale. «Ci sono anche tante donne che aspirano con determinazione al ruolo di ombrellina. Ricordo una ragazza che si presentava a ogni evento sempre più svestita e ammiccante pur di farsi notare. E alla fine è riuscita a farsi ingaggiare».
Pronte a tutto – La donna oggetto, appunto. Pronta a tutto pur di mettere in mostra il suo corpo in un contesto dove sarebbe, invece, più che sufficiente portare la semplice femminilità. «Ricordo che nel nostro team si tentava di fare emergere anche le qualità delle singole ombrelline. Ad esempio, di me si cercava di fare sapere al pubblico che ero una brava deejay. Ma la verità è che di questi contenuti alla gente dell’ambiente motoristico non importa. Serve solo la bellezza. Punto».
Segnali positivi – Non rinnega il suo passato, Flavia. Ma mantiene un punto di vista critico e intelligente. «Fortunatamente negli anni ci sono state anche pilote femmine capaci di affermarsi e di battere rivali maschi. E poi c’è stato anche qualche pilota a cui non importava dell’ombrellina. Accanto a sé voleva un amico o la fidanzata. Non è poco».