
AGNO - «Se l’aeroporto ha fatto il suo tempo, il suo proprietario e concessionario avrebbe dovuto anticipare tempi e modi della sua riconversione», ha scritto ieri Martino Rossi su Facebook. «L’ho chiesto molte volte in Consiglio comunale: studiate una strategia d’uscita». L'ex consigliere comunale socialista definisce addirittura le rassicurazioni sulla salute della Darwin degli ultimi mesi come «esempio di "post-verità", o di "verità alternative", tale da polverizzare la credibilità di ogni piano di rilancio dell'aeroporto e di minare forse irrimediabilmente la fiducia nei suoi dirigenti politici e operativi».
Che negli ambienti di sinistra e in quelli ecologisti si ritenga l’aeroporto non indispensabile non è un segreto. È di ieri un comunicato dei Verdi che chiede la stessa cosa: «Auspichiamo che la politica luganese a questo punto, anziché preoccuparsi di mettere i propri uomini all’interno del CdA dell’aeroporto, apra gli occhi sulla triste realtà: l’aeroporto di Lugano Agno non ha futuro quale scalo passeggeri», si legge. «Da tempo i Verdi del Ticino chiedono che si cominci a riflettere su come programmare una dismissione per lo meno da parte dell’ente pubblico dello scalo luganese e che il Municipio presenti degli scenari che includano anche l’eventuale chiusura dell’aeroporto».
Insomma, l’aeroporto di Lugano/Agno, codice LUG, vive un futuro incerto. Tu cosa ne pensi? Rispondi al nostro sondaggio.
Logico che se non lo si potenzia, chiude. Ma non la vedo cosi tragica per Lugano. Malpensa è vicina, basta evitare certi orari.