Zali sulla Lia: «Non è escluso un passo indietro su questa legge»

Dopo il ricorso accolto dal Tram, la legge sulle imprese artigianali potrebbe essere al capolinea. La Direttrice della Commissione: «È indipendente dalla nostra volontà»
BELLINZONA - Il futuro della legge cantonale sulle imprese artigianali (Lia) è decisamente incerto. Dopo la decisione del Tribunale amministrativo (Tram) di accogliere il ricorso di una ditta del Sopraceneri che contestava l'obbligo di iscrizione all'albo, Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio, non esclude «che a questo punto si debba fare un passo indietro definitivo nei confronti di questa legge».
Il Consigliere di Stato, come riferisce la Rsi, aggiunge di non essere sorpreso: «L'esistenza di problemi giuridici attorno all'impianto della Lia non ci coglie impreparati. Era infatti un'osservazione che il Consiglio di Stato aveva già inoltrato al Gran Consiglio».
«È indipendente dalla nostra volontà» - Abbiamo raggiunto telefonicamente Cristina Bordoli Poggi, Direttrice della Commissione di vigilanza Lia, che si è detta stupita dalle parole del consigliere a capo del Dipartimento del territorio: «Dal nostro punto di vista si tratta di una sentenza specifica, legata solo a quella ditta. Non dobbiamo però dimenticare che la Commissione opera su mandato del Consiglio di Stato nell'implementazione della legge. Se le opportune istanze riterranno di dover apportare dei correttivi, è indipendente dalla nostra volontà».
E sulla possibilità che ora piccoli e grandi artigiani, forti di questa sentenza, inoltrino ricorso, commenta: «In realtà è una possibilità che è sempre esistita. Bisogna però fare una valutazione sul caso specifico e la sentenza del Tram si riferisce solo e unicamente a quella ditta».




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