Nerd, vintage o hipster? Ecco Seriagraph, per stamparti la maglietta che desideri

Un ritorno ai telai, ma con tessuti bio e colori ad acqua: è la proposta di un designer (e docente) di Taverne, che per aprire il suo atelier fa appello alla gente e al crowdfunding
TAVERNE - L'idea è venuta giusto un anno fa: da un'insofferenza e un desiderio. «Vestivo una maglietta in elastam, faceva caldo, mi sentivo a disagio», racconta oggi Davide Patriarca, 35 anni di Taverne: che si sarebbe volentieri messo indosso fibre naturali, ne avesse scovate con un disegno accattivante sopra il petto. Così non gli è rimasto altro che trasformare il pensiero in un progetto: che potrebbe presto occupare metà della sua vita. «Un atelier per la stampa serigrafica di tessuti, che utilizzi inchiostri a base d'acqua e cotone bio e conscious, cioè coltivato senza l'uso di sostanze nocive o l'impiego di manodopera infantile. Diventerebbe una professione da dividere con quella di insegnante».
Puoi anche disegnarla tu - Magliette, borse o cuscini, eticamente corretti e sostenibili: un'esperienza «senza precedenti nel canton Ticino». Davide detto Dave, designer grafico con studio a Torricella dal 2010, li produrrebbe sulla base di immagini realizzate in proprio oppure portate dal cliente, in quella che oggi è una sala conferenze: venti metri quadrati da attrezzare con telai, banco serigrafico, essiccatore. Un investimento da 8mila franchi per il quale sta chiedendo aiuto alla gente, sul sito di crowdfunding Wemakeit: dove "Seriagraph", «perché la mia "grafica" vuol essere una cosa "seria"», è in testa alla classifica delle campagne ticinesi per numero di offerte ricevute dal 10 maggio, quando la piattaforma ha inaugurato la sua presenza nel cantone.
Prenota la tua borsa, il box surprise o un workshop - Sarà perché non si tratta di donazioni a fondo perso o giù di lì. Qui si compra quello che verrà, nel laboratorio in cui Davide spera di lavorare, con modi artigianali come si conviene, da solo: pronto però anche a organizzare workshop per chi voglia applicarsi al suo fianco, nella realizzazione magari con le proprie mani del prodotto che domanda. Ma 2490 franchi, per 35 sostenitori che finora hanno prenotato T-shirt e camicie, shopper, cartoline e borse da ginnastica con il cordone oramai trendy, restano troppo pochi a fronte dei 5510 franchi che mancano all'obiettivo e sei giorni ancora, o appena, di tempo.
«I ragazzi impazziscono: sono entusiasti» - Deadline alle ore 17 di giovedì 9 giugno: l'intento di devolvere in beneficenza - all'associazione Abaeté che si dedica ai bambini delle favelas brasiliane - il denaro eventualmente raccolto in eccesso ha dunque "buone" probabilità di rimanere un nobile proposito. Assieme all'atelier, del resto. «Se non dovessi farcela con wemakeit, non voglio comunque rinunciare: proverò a contattare personalmente chi aveva intenzione di sostenermi», ragiona oggi provocato, ancora carico però di fiducia e aspettative. Perché le indagini di mercato condotte in casa dicono che le opportunità sono concrete. «Ho provato a sondare il terreno con loro: sono impazziti. Erano entusiasti, davvero».
Vi piace l'idea? Aiutatemi a partire - Fare qui, mettendo a frutto la propria creatività: invece di ordinare online o al più in Italia, dove la stampa è però ancora «molto commerciale e soprattutto un po' a metà fra serigrafia, che consiste nell'incidere il disegno su un telaio per poi appoggiarlo sul tessuto, e termopressa, che stampa su fogli da pressare sul cotone, conferendogli però una consistenza "plasticosa", innaturale». La cosa «piace parecchio: molti mi dicono che verranno da me. Ma prima bisogna partire».
Un ritorno al passato... e al futuro - I dettagli ci sono tutti, studiati da settimane; i primi bozzetti da stampare anche, suddivisi in tre aree tematiche che cercano di intercettare differenti età e interessi. «Nerd, dai teenager fino ai 35 anni: i temi sono quelli dei supereroi, per esempio. Vintage, dai 20 ai 40: immagini old stile, tipo la donna anni '50. Hipster, dai 25 in su: il baffo, l'occhiale, il cappello a cilindro. Idee ne ho a frotte, e soprattutto nella testa: ci penso anche di notte», confessa. Certo che la difficoltà sia solo prendere il via, superare l'iniziale diffidenza; la chiusura al "nuovo", detto fra virgolette: «Centri di stampa serigrafica esistevano in passato in Ticino. Sono ormai scomparsi perché si è preferita la termopressa, più veloce ed economica».
State tranquilli: non fa male alla salute - Ma i prezzi, svela a dispetto dei pregiudizi, sono abbordabili: anzi in linea con quelli di prodotti di altra qualità. «Trentasei franchi la maglietta; 23 o 28 le borse; 30 la federa del cuscino»: sono i numeri che oggi si leggono su wemakeit.com/projects/seriagraph. «Senza contare il fatto che, al di là della spesa, i materiali scelti e i colori ad acqua lasciano tranquilli. Non fanno male alla salute».
E una stilista vi renderà gente alla moda - Se poi Seriagraph dovesse diventare realtà, «arriveranno anche tende, capi in lino, cover dei cellulari. E non è esclusa la collaborazione con una stilista che potrebbe realizzare camicie e magliette dal taglio originale e modaiolo».



